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14-08-2011

Contributo di Solidarieta': Alle Banche

Ancora confusi i contorni della manovra volta ad effettuare ulteriori prelievi sui redditi superiori ai novanta mila euro, per un gettito aggiuntivo che potrebbe posizionarsi, secondo le nostre prime stime, intorno ai 30 miliardi di euro (cifra molto simile a quella che l'Italia dovra' garantire per il salvataggio della Grecia). Sarebbe difficile capire come la BCE, il cui contributo alle economie europee e' decisamente negativo, non neutro, sin dalla sua fondazione, possa avere tanta influenza sui governi. La spiegazione e' in realta' molto semplice. Se la Grecia fallisse le banche dovrebbero contabilizzare subito le perdite, invece che continuare a presentare bilanci non veritieri. Cosi' invece portano crediti inesigibili a termine, dove poi per ogni scadenza saranno "convinte" ad accettare prolungamenti, con la speranza che le agenzie di Rating non considerino quello un Default, dato che si applichera' ad una tranche alla volta. In questa previsione la liquidita' a costo zero che le banche  continueranno a ricevere dalla BCE non andra' ad alimentare l'economia reale, ma a finanziare altre operazioni speculative che anzi aggravano la situazione  (se la banca centrale svizzera non avesse preso posizioni estreme la scorsa settimana si sarebbe assistito ad un' ulteriore rivalutazione del franco). Cosi' gli imprenditori non riceveranno finanziamenti e su utili sempre piu' risicati pagheranno, almeno in Italia, coefficienti di tassazione vergognosi. In Italia vi e' tra l'uno ed il due per cento di contribuenti che dichiarano oltre due cento mila euro, tutti concentrati sulle categorie di coloro che le tasse non le possono evadere. Il costo della manovra ricadra' quindi su pochi cittadini, probabilmente intorno al milione, che lavorano senza garanzie di pensione e che danno da lavorare a tante persone.
Tutta o quasi la fascia degli evasori rimane indenne dalla manovra.
Come se non bastasse solo un terzo delle province vengono prese in considerazione per la cancellazione (si pensi all'inutilita' di province come quella di Milano dove tra l'altro comune e provincia hanno gestioni opposte). La politica ne esce ancora una volta vincente, ma il paese ha davanti un futuro di molti anni di recessione. 
Il Bel Paese, ma probabilmente l'intera area euro non sono piu' posto dove costruire un futuro per i propri figli.  L'unica protesta che e' lasciata ai cittadini e' quella di non investirvi.
 
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