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23-10-2017

Criptodivise e Indipendentismo, un Filo Comune

Il Financial Times dà ampio spazio all'intervento del bandito che ispirò il film "Wolf of Wall Street", oggi un "guru" della comunicazione (dopo venticinque anni di galera) https://www.ft.com/content/739f8954-b61a-11e7-a398-73d59db9e399. Il soggetto fece i soldi vendendo "penny stock" (azioni che quotano pochi centesimi) e inventandosi delle storie inesistenti sulla attività delle aziende che questi penny stock (ancora oggi troppo poco vigilati in borsa) rappresentavano. Ora fa i soldi come "moralizzatore" del sistema.

Credere ai pentimenti è decisamente possibile, Michael Milken, inventore del mercato dei "Junk Bonds" oggi svolge una seria attività filantropica. Non è il caso invece di questo signore, che come avviene ai più  in Europa con i moti indipendentisti confonde cause ed effetti.

Le criptodivse funzionano come funziona E-Bay: invece che avere una stanza di compensazione centrale, la banca centrale appunto, si basano sulla fiducia reciproca tra coloro che le usano come moneta di scambio: accetto un pagamento da te in Bitcoin perché migliaia di altre persone lo hanno fatto.

E' chiaro che si prestano più facilmente delle divise classiche a operazioni di riciclaggio; e che sono e rimangono solo una ragione d scambio. La causa della loro diffusione è la sfiducia nelle banche centrali, che in alcuni casi le ammettono ma cercano di regolarne il mercato (come in Cina): un ossimoro.

Nessuna divisa ha mai avuto nella storia dell'uomo un apprezzamento pari a quello di Bitcoin, perché in questo cambio di paradigma la moneta assume la funzione di mezzo per sottrarsi al controllo delle macchine burocratiche.

Non vi è nulla di sbagliato nel saltare decine di migliaia di inutili burocrati pagatissimi che lavorano nelle banche centrali per organizzare un mercato della moneta più democratico. Quello che è sbagliato è che la ragione di scambio, il Bitcoin, diventi essa stessa un "investimento".

Tutti i giorni ci arrivano decine di messaggi dove questo o quel signore è diventato ricco con il Bitcoin e nessuno si sogna di regolare l'attività d comunicazione di questi soggetti. Ma più si rivaluta il mezzo di scambio, ovvero la criptovaluta, meno beni si possono comprare con quella valuta. Basterebbe limitare l'uso delle criptovalute a transazioni commerciali e il problema sarebbe risolto.

Invece si va avanti cosi' perché scommetteremmo che più di un politico non proprio specchiato richieda oggi pagamenti in criptovalute per le proprie "prestazioni". E'marcio l'effetto ma non lo è meno l'lelemento che lo ha causato. Ma mentre si cerca di negare l'effetto ci si dimentica di provare a rimuovere la causa.

Lo stesso vale con le varie manifestazioni di indipendenza che stanno prendendo forma in Europa.

Se i Catalani o i Veneti o i Lombardi (se si esce da Milano l'adesione è stata notevole), si schierano in massa contro il governo centrale, vuol dire che il governo centrale non funziona. Poi se queste iniziative sono in mano a signori, come in Veneto che da una parte hanno beneficiato dei soldi dei contribuenti italiani per salvare le loro banche e dall'altra votano ora per il controllo della macchina fiscale, la reazione non è meglio dell'Azione; ma questo non risolve il problema del marcio alla fonte.

La stampa Finanziaria è piena di propaganda su quanto questi moti di indipendenza siano autolesionisti http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2017-10-21/heineken-puigdemont-e-sogno-75-stati-regione-201028.shtml?uuid=AE7fCWtC : invece che criticare l'effetto bisognerebbe cercare di rimuovere la causa ma non sembra che vi sia una classe politica che abbia la capacità, ma soprattutto la volontà  di farlo. Né che vi siano allo studio meccanismi per rendere la politica più virtuosa perché le regole le fanno coloro ai quali dovrebbero essere applicate.

Sui mercati, vi è da attendersi una dura punizione sulla borsa italiana e un graduale rialzo dei tassi sul BTP: su cui la banca centrale, a partire da giovedì prossimo, non avrà più molti mezzi per intervenire.

 

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