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26-08-2005

Critico il prossimo meeting Usa -Cina

Il sette di Settembre Hu Jintao, Presidente della Repubblica Popolare Cinese, incontrerà Bush per discutere di alcuni temi di enorme rilevanza per l'economia mondiale.
Sul fronte energetico, è critico che le due Superpotenze trovino un accordo, più voluto dal lato cinese che da quello americano, per la liberalizzazione delle acquisizioni reciproche di aziende del settore. Nel corso di questa estate è fallita, per forte opposizione del Congresso Statunitense, l''acquisizione cinese di Unocal, produttore della West Coast che è poi finito nelle mani di Chevron ad un prezzo inferiore. In mancanza di tale accordo continueranno le pressioni speculative sul prezzo del petrolio. I produttori cinesi, ad esempio, razionano gli approvvigionamenti alle pompe di benzina del paese per vendere il greggio ad un prezzo più caro all'estero. Tali comportamenti creano una percepita scarsezza nell'offerta che è invece solo frutto di comportamenti opportunistici. Nell'agenda dei due premier c'è poi il grande tema della razionalizzazione nei consumi energetici, su cui, fallito il protocollo di Kyoto per volontà soprattuttuto del presidente americano, Cina e Stati Uniti debbono per primi autoregolamentarsi.
Nel frattempo giaciono alle frontiere Europee centinaia di Milioni di Euro di prodotti tessili provenienti dalla Cina che eccedono le nuove quote rinegoziate dagli Stati dell'Unione con la Cina nel corso dello scorso mese di giugno. Mentre le grandi catene di distribuzione non risentono particolarmente di questo contingentamento perchè si approvvigionano direttamente dalle loro controllate in Cina, i dettaglianti stanno ora ironicamente aprendo una battaglia opposta a quella sostenuta dai produttori tessili europei, che consenta loro di rifornirsi liberalmente dal mercato Cinese. L'esito di questa contesa sarà guardato con interesse dagli Stati Uniti che anche su questo fronte dovranno cedere ale pressioni cinesi se vogliono che gli investitori di quel paese continuino a finanziare un debito pubblico che continua a crescere a ritmi "italiani".



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