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07-06-2006

Dell, evoluzione e prospettive

Fra i colossi internazionali dell’elettronica, spicca il nome di Dell, azienda specializzata nei computer ma attiva anche nel campo dei lettori digitali, televisori e proiettori. Posizioni conquistate grazie alle iniziative del fondatore ed attuale presidente, Michael Dell, che ha introdotto la vendita diretta, eliminando gli intermediari.

Dell si è infatti dimostrato un uomo d’affari di rara lungimiranza sin dalle origini, quando, giovanissimo, avviò il business della compravendita di memorie ram. Un’idea apparentemente banale, ma che consentì alla sua neonata società di raggiungere ben presto un fatturato di 80mila dollari al mese. Probabilmente, fu proprio questo successo che convinse Dell ad abbandonare gli studi per dedicarsi totalmente allo sviluppo di un nuovo business. Esperienza avviata nel 1984, quando Michael Dell cominciò a produrre e vendere personal computer “cloni” di IBM con il marchio PC’s Limited.

L’idea vincente fu tuttavia la modalità di vendere direttamente al consumatore finale, saltando quindi gli stadi intermedi della distribuzione. Scelta di grande successo, grazie alla quale l’astro nascente fu in grado di cedere i suoi prodotti con uno sconto del 40% rispetto ai prezzi praticati da IBM.

Uno dei passaggi fondamentali avvenne però nella seconda metà degli anni ’80, quando la società, dopo aver assunto la denominazione sociale attuale, Dell Inc, mutò fisionomia con l’arrivo di un nuovo management che ampliò la presenza sui mercati internazionali cominciando a servire nuovi clienti come le agenzie governative.

Un altro punto di svolta fu rappresentato dall’approdo in Borsa nel 1988, mentre, nei primi anni ’90, giunsero le stipule degli accordi con ditte come Xerox per regolare la distribuzione, anche se la vendita diretta restò l’asse portante che registrerà ulteriori sviluppi con il web, grazie pure all’enorme diffusione di Internet e delle transazioni attraverso la rete.

Nella prima metà degli anni ’90 venne attuata inoltre la delocalizzazione della produzione in Cina: iniziativa fondamentale, soprattutto in quanto ha reso possibile commercializzare computer, abbattendo la barriera dei mille dollari. Un percorso di crescita poi consolidatosi, con la Capitalizzazione di Borsa che oggi è prossima ai 60 miliardi di dollari, a fronte di un fatturato di 56 miliardi realizzato per il 66% in Usa, il 23% in Europa e il 12% nell’area Asia-Pacifico. Vendite cresciute del 13% lo scorso anno, mentre le attese per il 2006 indicano un progresso ancora a due cifre, con utili in aumento del 15% dopo il balzo di quasi il 20% nel 2005.

Il gruppo Dell consta di oltre 65mila dipendenti, dislocati nei cinque continenti, ed è articolato in sei divisioni: desktop, notebook, software & peripheral, services, server, storage.
La forza del marchio si accompagna con i vantaggi competitivi di un modello commerciale vincente, abbinato ad una tendenziale riduzione dei costi dei componenti. Il gruppo ha inoltre accelerato l’espansione nei Paesi con maggiore tasso di sviluppo e ridotto l’esposizione verso i computer da tavolo, i meno redditizi e quelli con ritmi di crescita più contenuti.

Malgrado il posizionamento descritto, Dell sta attualmente soffrendo sul comparto azionario, sottoperformando rispetto ai principali “competitors” pur all’interno di uno scenario non entusiasmante. Va ricordato comunque che il gruppo in oggetto opera in un settore particolarmente esposto alla concorrenza e fortemente innovativo, malgrado una certa maturità. I margini sono quindi sottoposti a tensione e la salvaguardia dei vantaggi competitivi messa a dura prova, mentre la ristrutturazione dei centri di distribuzione potrebbe essere meno agevole del previsto.

a cura di Cornèr Banca SA


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