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28-11-2010

Detentori di titoli di stato o contribuenti, qual'e' la differenza?

Domenica 29 settembre

Arriva il piano per l'Irlanda ma contro la probabile imposizione di tedeschi e francesi che da dopo il 2013 i detentori di obbligazioni sopportino parte del costo, il che vuol dire che il debito di paesi come il nostro puo' venire ristrutturato. Come oramai e' chiaro a tutti gli stress test condotti in estate sulle banche europee non vogliono dire niente perche' ad esempio non le obbligavano a valutare a mercato il cosiddetto portafoglio di investimento in titoli di stato, ovvero quello non comprato con obiettivi di compravendita. Questo vuol dire che per effetto delle ristrutturazioni di Grecia ed Irlanda, ammesso che il processo si fermi qui, le banche europee hanno in pancia perdite non contabilizzate. Allora, detenere obbligazioni di banche e' altrettanto rischioso che detenere titoli di stato.
La mossa non e' per niente intelligente, perche' mette in guardia gli investitori con anni di anticipo senza nel frattempo risolvere alcun problema: con le esigenze di finanziamento a breve che hanno diversi paesi europei la gente sara' dunque sempre meno portata a sottoscrivere titoli di stato; dopo questa furbata i tassi saliranno piu' velocemente di quanto avrebbero fatto altrimenti. Le ristrutturazioni del debito, come le patrimoniali, si possono solo fare dalla sera alla mattina.
Ad oggi, con la larghissima detenzione di titoli di stato nei portafogli di molti contribuenti, dichiarare che devono pagare gli obbligazionisti e non piu' i contribuenti e' infine ipocrisia, perche' le due categorie sono quasi coincidenti.
Purtroppo e' solo da una crisi sistemica che puo' emergere una nuova classe politica con le necessarie competenze economiche, perche' con questa, non importa di che colore, si va a fondo.


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