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25-08-2016

Direct Lending, Unica Possibiltà per Far Ripartire le Zone Terremotate

Dovrebbero arrivare i primi  cinquanta milioni oggi nelle zone terremotate per danni che probabilmente sommano a qualche miliardo di euro. Da una parte arrivano promesse di riduzioni delle tasse e aumenti dei contratti statali da sette miliardi di euro, dall'altra non si trovano più di noccioline per interventi immediati. Non un parlamentare che abbia proposto di ridursi i compensi per finanziare la ricostruzione.
Nel febbraio di quest'anno è stato introdotto un decreto per il credito diretto alle imprese https://www.finriskalert.it/?p=3434 che quindi salta,nel caso dei fondi alternativi, il canale bancario.
 Esistono già inziiative quali la Borsa del Credito, dove l'allocazione del credito viene comunque lasciata ad un intermediario ma dove prima dell'erogazione il prestatore viene coinvolto nel processo di erogazione: non solo nel caso tragico di questi giorni il paese può trovare nuove risorse in forme di peer to peer lending, prestiti diretti dal prestatore al debitore. Tali forme sono troppo rischiose nel caso di prestito al privato, ma nel caso di imprese prenditrici il processo può essere organizzato efficientemente. I mercati finanziari non promettono niente di buono per gli anni a venire: opportunità su singoli titoli ci saranno sempre ma nel complesso l'industria del risparmio gestito  compra sostanzialmente indici di borsa, che non saliranno ancora molto. D'altra parte sono molto limitate le prospettive per l'obbligazionario: è sicuramente il momento per guardare investimenti diretti nell'economia reale. Se come nel caso dell'Aquila o del Modenese l'iniziativa sarà solo pubblica, anche in questo caso vedremo sforzi di breve periodo ma poche iniziative di ampio respiro. Donare serve ma qui bisogna aiutare a ricostruire, non solo nelle zone terremotate.

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