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19-04-2012

Documento di Economia e Finanza 2012, Pareggio Rimandato

Molte le affermazioni contenute nel documento destituite da alcun fondamento razionale. I numeri in questo governo sono probabilmente capaci di farli in molti ma ancora una volta si segue la strada della comunicazione fallace, quella che dovrebbe indurre i risparmiatori a comprare titoli di stato.
Le previsioni del governo, di una contrazione al 1,2% per il 2012, di 0,8% peggiore di quella fatta a dicembre da questo stesso governo e una crescita dello 0,5% sono naturalmente le migliori in commercio, il Fondo Monetario prevede invece contrazione in entrambe gli anni, al 1,9% per quest'anno. Se anche le previsioni del governo fossero giuste e' impossibile che il rapporto debito Pil scenda al 121%  (comunque superiore di cinque punti percentuali a quanto previsto in precedenza) nel 2013: anche con una crescita dell 0,5% se il costo del debito medio e' di circa il 3% - oggi e' piu' alto - il rapporto sale almeno al 125%. Se non si ricorre ad una patrimoniale pesante, che magari tiene il rapporto in quei termini ma deprime ulteriormente l'economia, portando negli anni successivi ad un ulteriore innalzamento della percentuale.
Il governo prevede inoltre che si scenda nella misura al 110% nel 2015, pero' al netto dei contributi alla Grecia e al Meccanismo Europeo di Stabilita'. Questi contributi ammontano a circa 29 miliardi per la Grecia e, prendiamo le previsioni di Lidia Unidiemi contenute nel link all' articolo sul ESM di sabato scorso che si trova in home page a oltre cento miliardi su piu' anni per il Meccanismo Europeo di Stabilita'. Sono quindi almeno altri cinque punti percentuali di debito. Le previsioni sul costo del debito che il governo fa per prevedere la discesa di questo rapporto debbono essere nell'ordine di una discesa dello Spread sul Bund intorno ai cento punti base, perche' con una crescita prevista nel 2014 e nel 2015 tra uno e due punti percentuali, al costo del debito attuale il rapporto non puo' che salire.
Monti rimanda il pareggio di bilancio, per cui fino all'altro ieri ci risultava che esistesse un disegno di legge per l'introduzione del principio nella carta costituzionale a partire dal 2013, all'anno successivo.
Il dato piu' scandaloso riguarda la spesa per le amministrazioni che secondo stime ufficiali ammontera' al 50,4% del Pil nel 2012. Piu' di meta' di questo paese gira intorno alla macchina pubblica, dove questo rapporto, tutti fanno sacrifici meno lo stato, quest'anno sale.
Sulle stime di crescita infine, se come sostiene il Fondo Monetario Internazionale le banche europee dovranno ridurre i loro attivi del 7% per l'anno venturo, certo non sara' vendendo titoli di stato che lo fanno, i prestiti alle attivita' produttive subiranno un'ulteriore pesante contrazione. L'Europa, come sostiene Krugman  http://www.nytimes.com/2012/04/16/opinion/krugman-europes-economic-suicide.html, si sta avviando verso il suicidio economico.  Con una pressione fiscale al record storico, 45,1%, a finanziare una macchina pubblica che cresce a oltre meta' del Pil, Monti sta dando tutto il suo contributo a che il processo coinvolga l'Italia in un tutta la sua drammaticita'. Non e' un caso che Berlusconi ritorni nell'arena politica, da cui sembrava essersi praticamente ritirato, con l'incontro con il presidente del Consiglio.
 

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