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16-09-2012

Dollaro, dopo la Fed Occorre Accorciare le Scadenze

Molto piu' aggressiva di quanto attendevamo, la manovra della Fed ha portato un primo effetto distorsivo che e' quello di avere fatto crollare i tassi delle obbligazioni legate ai mutui, quelle che la Fed ha promesso di comprare, sotto il livello di rendimento dei titoli di stato di eguale scadenza. In altre parole oggi un titolo legato al settore immobiliare, quelli che ricompra la Fed sono probabilmente della qualita' piu' scadente, rende meno che un titolo di stato.
Se i mercati azionari forse possono esser trascinati ancora al rialzo dalle affermazioni di Bernanke, sul mercato obbligazionario la pressione per una aumento dei tassi, a lunga negi Stati Uniti e probabilmente a breve in Europa, dovrebbe aumentare.
Gli Stati Uniti misurano infatti l'Inflazione al netto delle componenti cibo ed energia, che saranno quelle piu' influenzate dalle recenti dichiarazioni, mentre l'Europa la misura al lordo: e' quindi probabile che l'Inflazione misurata tenda a crescere in Europa piu' che negli Stati Uniti, dove invece saranno le aspettative inflazionistiche a riversarsi sul segmento lungo della curva.
A noi l'attuale livello del cambio euro dollaro sembra insostenibile, ma e' gia' successo che questi assegni in bianco da parte delle banche centrali creino operazioni di "Carry trade". Ora sembra meno probabile perche' i tassi a breve in Europa sono bassi quindi e' difficile che le banche, con la liquidita' che ricevono dalla Fed (non per ora dalla Bce) possano finanziarsi in dollari per comprare euro (cio' che avrebbe un effetto negativo sulle economie europee).
Non sembra quindi una cattiva idea investire parte del proprio portafoglio obbligazionario sulla parte breve dei tassi americani, anche con strumenti disponibili all'investitore on-line quale il seguente http://www.borsaitaliana.it/borsa/etf/scheda.html?isin=IE00B14X4S71&lang=it.

Anche la corsa dell'oro, se il dollaro smette di perdere terreno contro euro, dovrebbe quindi giungere a termine.
 
 

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