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03-06-2009

Enel, l'aumento di capitale da evitare

Leggiamo stamane le dichiarazioni di Conti secondo il quale l'aumento di capitale sta attraendo grande interesse.
L'operazione prevede l'assegnazione di diritto per l'acquisto di tredici nuove azioni ogni venticinque detenute al prezzo di 2,48.
Il capitale aumenta quindi circa di 8 Miliardi. Se dividiamo il prezzo di chiusura di Venerdi, intorno ai 3,8 euro (un rialzo non lontano dal 30% da marzo) per 38 azioni , quelle che ogni sottoscrittore avrà dopo l'aumento e moltiplichiamo per 25 arriviamo proprio a circa 2,5 euro.
Le nuove azioni non hanno però diritto al Dividendo di 29 centesimi che staccherà a Giugno per il semestre concluso il 31 DICEMBRE 2008 per cui di fatto le azioni vengono sottoscritte ad un premio superiore al 10% rispetto al prezzo di chiusura di Venerdì modificato per il nuovo rapporto azionario. Perchè un investitore dovrebbe pagare in aumento di più qualcosa che sul mercato vale di meno è difficile da comprendere.
In aggiunta ci si potrebbe domandare perchè un azienda che cerca di aumentare il proprio capitale di 8 miliardi, cui si agggiunge l'auspicata vendita della rete gas per 1,5 Miliardi di Euro, che ne capitalizza ventitre e ha debiti per sessantacinque dovrebbe pagare un Dividendo semestrale che è, se annualizzato circa pari all'utile stimato per tutto il 2009; se non per distribuire cassa allo stato.
Al di là delle valutazioni fondamentali sul titolo - non seguiamo il settore ma ad un prezzo che è circa sei volte l'EBITDA ci sembra molto caro- sottoscrivere questo aumento, invece che comprarsi le azioni sul mercato se uno proprio è convinto che salgano, è un atto di autolesionismo.

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