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29-04-2008

Europa, segni forti di rallentamento, come usare la Lista Top 100

Europa che continua a stare a guardare sul fronte dei tassi, (ieri in risposta a Francia ed Italia le dichiarazioni di Trichet, secondo cui non è un obiettivo della Banca Centrale quello di sostenere la crescita); l'unica spiegazione logica è che a Francoforte si pensi all'euro come possibile futuro sostituto del dollaro, una fantasia irrealizzabile, visto che la politica fiscale è materia dei singoli stati.
Gli effetti sul sistema produttivo di alti tassi, difficile ricorso al credito e euro forte saranno molto più gravi di quanto i funzionari di queste istituzioni, ognuno con le proprie previsioni diverse (Bce, Commissione Europea e Fondo Monetario Internazionale hanno previsioni di crescita per l'Europa che non coincidono) siano disposti ad ammettere.
I criteri secondo noi da adottare nell'investire in Europa dovranno essere sempre di più orientati a scegliere società poco indebitate e per cui l'effetto dei tassi di cambio sia limitato, aziende cioè che producono, non solo vendono, in tutto il mondo.

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