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28-04-2011

Fed, Bce, chi ha ragione?

Fed che definisce il fenomeno dell'Inflazione da cibo e materie prime temporaneo, che decide per una fine dell'immissione di denaro a costo zero nel sistema, ma, preleviamo direttamente dall' ottimo blog americano www.calculatedriskblog.com: "The economic situation continues to fall short of that consistent with the dual mandate, we have the tools to address that deviation, but will take no additional action because some people in the Middle East are seeking democracy”, che più o meno sta ad indicare che la disoccupazione non diminuisce ma con i prezzi che superano la soglia del 2% non saranno effettuate nuove operazioni di immissione di moneta perchè altrimenti il prezzo del cibo, spinto dalla speculazione delle banche, alimenta rivolte in Medio Oriente. La Fed decide per un Rischio inflattivo che giudica temporaneo (se lei e la BCE smettono di dare denaro gratis alle banche è probabile che lo sia) pur di sostenere una ripresa che giudica evidentemente debole; sono state infatti riviste tutte al ribasso, a distanza di tre mesi, le stime di crescita.
Trichet invece, sostiene che ci sono segni di effetti di secondo livello sui prezzi (ovvero: rivendicazioni salariali), che il denaro a buon mercato (che per le aziende non c'e' mai stato, basta guardare all'ammontare di prestiti erogati in area euro nel primo trimestre) è finito e che quindi occorre aumentare i tassi.
Non siamo totalmente d'accordo con Bernanke, ma la posizione di Trichet non ha senso. L'Europa crescerà non lontano dal 2%: con il tasso di sconto al 1,25% e secondo le dichiarazioni del governatore destinato a salire è impossibile per un imprenditore medio (lo trovano invece quelli pessimi, tipo Fondiaria Sai) prendere denaro a prestito.
Con i tassi Fed tra lo 0 e lo 0,25% ed una crescita stimata superiore al 3% non lo e' invece negli Stati Uniti.
Per pareri opposti, uno dei due almeno si sbaglia. Lasciando al 50% la probabilità che si sbagli Trichet, rimane il fatto che la sua posizione è comunque illogica.
Passano voci sul mercato che Trichet lasci già a giugno, forse alla caccia di un lauto impiego nel settore bancario privato, così come il suo collega Weber, che lascierà a fine mese Bundesbank (non si sa se finirà come vociferato a Deutsche Bank, ma il solo fatto che un controllore possa trovare impiego nel suo principale controllato la dice lunga sulla qualità dello statuto della banca centrale) . E' probabile che quindi cercherà di rimandare il Default della Grecia sino a fine mandato, altrimenti la Bce contabilizzerebbe qualcosa come 45 miliardi di perdite (che diventeranno di più se si aspetta). Difficile poi fare carriera.
Nel frattempo il danno incalcolabile che questa Bce ha provocato all'industria europea (qualcuno provi ad essere un esportatore spagnolo o italiano con il dollaro a 1,50, con mezza area euro fallita e l'imperativo di esportare in aree dollaro) lascerà danni irreparabili per decenni.
Di interessi particolari o di incompetenza, non sapremmo quale preferire, comunque si tratta.


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