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Lavoro nel mondo
Lavoro in Italia
26-05-2010

Finanziaria, un passo nella giusta direzione

Ventiquattro miliardi di euro di tagli in due anni potrebbero riportare il rapporto debito corrente/Pil nei parametri diMaastricht. I tagli alla politica sono largamente esemplificativi, ma, se mantenuti, aprono il campo a provvedimenti piu' radicali nella pubblica amministrazione.
Se non fallisce una grossa banca italiana - le premesse putroppo ci sono - l'Italia potrebbe con queste misure collocarsi nella fascia nobile dell'area euro, per valori del disavanzo primario. Di promesse mantenute dalla politica, non importa di quale governo, non ci sono grandi tracce negli ultimi anni, ma speriamo che la gravita' della situazione faccia in modo che questa volta sia diverso.
Una parte importante deve pero' farla il capitalismo delle famiglie; tutti i piccoli imprenditori, compresi noi, sono stati per decenni il principale bersaglio delle imposizioni fiscali: il fatto di fare impresa ha costituito un peccato originale.
Pero' delle molteplici aziende a controllo familiare, quotate o non quotate in borsa, molte hanno privilegiato negli scorsi anni l'entrata nel capitale di partner solo finanziari, che quindi non interferissero nella gestione dell'azienda. Il ragionamento non fa una piega: le banche non imprestano piu' soldi a chi ha delle idee, quindi si cercano partner di capitali che non hanno le competenze per sottrarre il controllo alla famiglia. Ora pero' non funziona piu'. Per continuare a sopravvivere, e magari crescere, bisogna che l'imprenditore si cerchi soci di industria, gente che porta delle idee ma discute anche quelle degli altri. Senza questo passaggio, l'unico possibile motore di ripresa per questo paese, non c'e' futuro sviluppo.

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