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03-07-2012

Fondo "Salva Spread", Stop di Finlandia e Olanda

La Germania riesce a far fare la parte dei cattivi a Olandesi e Finlandesi, gli unici  cui sarebbe ancora possibile chiedere di aumentare le garanzie e quindi la capienza teorica del Meccanismo Europeo di Stabilità. In teoria bastano l'85% degli aderenti al potenziale meccanismo per vararne l'avvio ma nessuno crediamo sia tanto incosciente da mettersi contro quelli che in emergenza possono ancora aiutare a puntellare il sistema.
La posizione tedesca è meno intransigente ma ammonta esattamente alla stessa conclusione: per la Germania il meccanismo può sottoscrivere debito delle banche, ma dopo una negoziazione caso per caso e solo dopo l'avvio di un processo di unificazione fiscale. Tenendo presente che oggi tra i due salvataggi sulla Grecia (rimane l'incognita sull'eventuale allungamento delle scadenze), quelli irlandese e portoghese (le garanzie teoriche del Fondo Salvastati si trasferiscono al Meccanismo di Stabilità) e aiuto alle banche spagnole, siamo già ben oltre i cinquecento miliardi, la Germania apre si ad un uso flessibile del Meccanismo, che però dovrebbe ricevere ulteriori garanzie per fare qualcosa di più, da qui la fretta di Olanda e Finlandia nel dichiarare che loro non ne metteranno. I Tedeschi invece le metterebbero - machiavellica la posizione della Merkel - ma solo se appunto si avviasse un processo di unificazione fiscale che con una "spending review" italiana che nel migliore dei casi troverà una decina di miliardi è anni luce dal venire.

Il Bund si rafforza ma la Germania a termine dovrà comunque sopportare una caduta di qualità sul proprio debito. Intorno a 142 sul contratto future decennale riapriremmo posizioni corte.

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