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02-11-2005

Il mercato dei capitali

In settimana il governo cinese ha annuniciato di voler privatizzare le ferrovie del paese, quotando la società che le gestisce sul mercato di Hong Kong e su altre piazze internazionali. Contestualmente la normativa in termini di investimento di capitali privati in aziende non quotate ( Private equity.html" class="glossary">Private equity ), sta evolvendo, nel senso di consentire un maggior ingresso di capitale straniero in imprese (si veda in questa sezione l'analisi sulle strutture societarie in Cina) che iniziano a sentire la stretta creditizia che la Banca Centrale sta imponendo agli isitituti finanziari per bonificare la politica di credito facile di cui hanno goduto molte piccole aziende, anche poco meritevoli.
Al fine di garantire reciprocità agli stranieri, esiste poi un progetto di legge che consentirebbe ad un numero molto più ampio di investitori domestici di diversificare parte dei propri capitali all'estero (ad oggi questa Opzione è solo data ad alcuni operatori istituzionali, in particolare le compagnie di assicurazione). Questa apertura è anche giustificata dalle scarse soddisfazioni che il mercato azionario interno sta producendo, nonstante le performance straodinarie dell''economia (si veda l'articolo "imprese cinesi e sostenibilità").
La liberalizzazione del mercato dei capitali di solito va di pari passo con un processo di democratizzazione delle istituzioni. Se questo sarà vero, la borsa cinese diventerà uno dei posti più interessanti dove investire.

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