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Lavoro nel mondo
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07-05-2009

Informazione, "la guerra dei mondi"

In una celebre trasmissione radiofonica del 1938 Orson Welles riuscì a convincere metà America che stavano per sbarcare i marziani; il tema dell'influenza dei mezzi di informazione, ripreso dal genio d Welles in Quarto Potere,. assume oggi toni davvero inquietanti.
Nessuno ha messo in discussione il fatto che le risultanze delle verifiche sulla solidità patrimoniale delle banche statunitensi giungessero ai giornali con un giorno di anticipo rispetto alle dichiarazioni ufficiali ( difficile non ipotizzare un'orchestrazione). La comunicazione viene utilizzata per distrarre l'attenzione del pubblico dai problemi veri -le vicende sentimentali del presidente del consiglio ne sono un esempio- o per indirizzarla al consenso; sino a due mesi fa negli Stati Uniti si parlava solo d quello che non andava, forse sfruttando la scarsa popolarità della precedente amministrazione, oggi 6 Miliardi di dollari di perdita di General Motors o 34 di nuovi mezzi necessari a Bank of America per sopravvivere, vengono presentati come ultimo retaggio di un passato scomodo.
Per avere un'idea ragionevole dello stato di salute delle economie non occorre ascoltare telegiornali; basta aprire il rapporto del Fondo monetario Internazionale e mettere qualche numero in fila, senza grandi valutazioni critiche, né particolari nozioni finanziarie.
Quello di leggere i numeri e non di ascoltare le versioni televisive è un esercizio cui dovremmo abituarci. Ci eviterebbe di pensare, come accadeva un mese fa, che il mondo sia finito, o che si sia trattato di un incidente di percorso oramai risolto, come invece siamo oggi portati a credere..


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