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Lavoro in Italia
02-04-2019

Italia in Recessione, Aritmetica, non Opinioni

Col paese in recessione tecnica e la perdita di gettito che inevitabilmente comporta l'adozione della flat tax per le partire Iva, il costo del debito italiano non può che salire, sottraendo ulteriori risorse dal piano di investimenti.
Certamente lo sblocco dei cantieri avrà un effetto di accelerazione sulla crescita però poi bisogna avere i soldi per completarli: il ponte di Genova non parte perché mancano i soldi non perché i cantieri sono bloccati.
Ma quota 100 deprimerà l'efficienza dei servizi pubblici in particolare di scuola e  sanità senza che questo comporti maggiori consumi: la propensione al consumo di un pensionato è sempre bassa e aumenta a livello collettivo solo se i giovani giuadagnano di più, sono loro che spendono: e nessuna delle due misure aiuta i giovani a spendere.
Tria due giorni fa ha affermato che l'Italia oramai da molti anni cresce un punto all'anno meno della Germania dunque se la Germania cresce a meno dell'uno, quest'anno l'Italia sarà in recessione per ammissione stessa del Ministro, anche se non del premier e dei due vice premier: è un bel passo indietro dalle previsioni di crescita dell'1,6% del governo dell'anno scorso. Dunque le cifre non sono più veramente in discussione e tutti negano manovre correttive solo perché le elezioni europee sono alle porte.
E' chiaro che l'unione Europea non ha intenzione di arrivare ai ferri corti come mostra l'incontro tra Juncker e Conti di questi giorni, dunque accetterà in parte previsioni di stima ancora inflazionate, su cui viene misurato il raportto defici/Pil tendenziale (che dunque è solo un dato di fantasia). Ma per quanto fianco diano alle fantasie del governo, con il costo del debito che si è stabilizzato a queasto livello, anche previsioni di crescita diciamo dell' 1,5%, impossibili da realizzare, vedrebbero comunque peggiorare il rapporto deficit Pil.
Evitare l'aumento dell'Iva è dunque davvero molto difficile l'anno venturo, quando però avremo verosimilmente un altro governo che potrà dare la colpa a quello prima.
Aumento dell'Iva, anticipo Irpef sono gli stessi passi che intraprese la Grecia qualche anno fa. I conti sono ora in ordine ma di gente sulla soglia della povertà ce ne è molta di più di prima. 
Anche in Grecia i ricchi hanno continuato ad essere ricchi e ad esportare capitali, In Italia ci sono duecento banchieri che guadagnano più di un milione di euro e in quello che ruota intorno al pubblico o agli appalti i bonus, come quello di Castellucci ad Autostrade, sono da capogiro.  Banche, grandi opere e serivizi pubblici sono le aree dove si concentrano gli interessi politici, i compensi sono il prezzo per il silenzio. Di sostanziale con questo governo non è cambiato niente, come è stato il caso con il governo di "sinistra" di Tsipras: la macchina della politica ha meccanismi ben oliati per mantenere il controllo in poche mani che non cambiano con i colori politici.
 
 

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