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18-08-2016

Italia, Verso la Monetizzazione del Debito

Finalmente una posizione non ipocrita da un economista che ha una storia cospicua di previsioni corrette. In economia , ma anche i borsa nessuno sa quando possono succedere le cose, ma se un evento è inevitabile prima o poi succede. Akxuni anni fa quando iniziammo ad avvertre sulla situazione delle banche venivamo accolti con derisione, chiunque sostenga oggi la tesi di Stiglitz http://www.ft.com/cms/s/0/dbbd151c-62f4-11e6-8310-ecf0bddad227.html#axzz4Hf71KTvr troverà i commenti apparentemente divertiti dei governi.
Quello che l'economista suggerisce è la necessità di avere un euro per i paesi mediterranei molto più debole di quello oggi in corso. L'Italia non è tecnicamente nelle condizioni di vedere il suo stock di debito/Pil diminuire per crescite inferiori al 3,5/4% ovvero sopra il costo medio del debito pubblico. Con un euro per i paesi mediterranei molto più debole, lo stock di debito complessivo verrebbe "svalutato" della differenza di cambio tra i due euro, sarebbe necessario un cambio di diremmo almeno il 20% più basso.
L'alternativa che pochissimi hanno inteso è che attraverso l'accentramento dei settori di interesse nazionale che seguirebbe ad una vittoria del referendum si inizi a cedere a capitale soprattutto tedesco quote significative di aziende e infrastrutture del paese. E' quello che è successo in Grecia, è a nostro parere il mandato implicito di questo governo. Al di là delle schermaglie di facciata con la Germania.
 
 

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