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03-10-2005

La settimana borsistica internazionale al 30 settembre

Settimana favorevole per le più importanti piazze finanziarie internazionali. Le premesse per un buon inizio sono giunte dalla diminuita potenza dell’uragano Rita sulle coste degli Stati Uniti, con conseguenti minori danni arrecati. La contestuale
frenata delle quotazioni petrolifere si è alternata con successive fasi di rincaro, non confermandosi comunque nel prosieguo quale fattore di supporto.

Sul fronte valutario, il dollaro Usa si è mantenuto su livelli relativamente
sostenuti. Il biglietto verde ha tratto vantaggio da fattori come l’ampliamento della banda d’oscillazione dello yuan cinese contro le principali monete commerciali (escluso il dollaro Usa) ed alcune dichiarazioni rilasciate da esponenti della Fed, che evidenziano la chiara intenzione da parte delle autorità centrali statunitensi a voler proseguire la propria politica monetaria restrittiva.

Fra i metalli, consistente apprezzamento per l’oro. La spinta rialzista palesata dalle Borse continentali ha permesso ai relativi indici di toccare i livelli massimi
degli ultimi 40 mesi. Oltre al buon andamento dei titoli energetici, da sottolineare la ripresa di quelli assicurativi. Notizie contrastanti sono pervenute dalla Germania: l’indicatore che misura il clima economico interno ha fatto registrare a sorpresa
una crescita nel mese di settembre, mentre le previsioni erano orientate verso un calo; deludenti si sono invece rivelati il sentimento dei consumatori tedeschi e le cifre concernenti la disoccupazione.

Meno brillante è apparsa la performance dell’azionario a stelle e strisce.
Lo sfavorevole dato inerente alla fiducia dei consumatori non ha ben deposto quanto alle contrattazioni. Migliori cifre sono però state poi pubblicate riguardo agli ordinativi di beni durevoli ed al Pil del secondo trimestre.

L’indice guida della Borsa nipponica ha riportato un netto progresso, raggiungendo il punto più alto dal maggio del 2001. L’incremento registrato nell’ultima rilevazione mensile dalle vendite al dettaglio in Giappone rafforza la prospettiva che i consumi
domestici continueranno a irrobustirsi, contribuendo ampiamente alla crescita congiunturale. Si è tuttavia avuta un’ascesa inferiore alle stime della produzione industriale.
a cura di Corner Banca


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