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16-01-2006

L'Oreal: quale crescita ulteriore?

La primaria azienda francese L’Oreal fu fondata ai primi del ‘900 dal chimico transalpino Eugene Schueller ed è diventata uno dei principali gruppi mondiali nella cosmetica e prodotti di cura della persona con 500 marchi, oltre 2000 prodotti e 14.5 miliardi di euro di fatturato. Posizione raggiunta soprattutto per la costanza degli investimenti nella ricerca, che nel 2004 hanno assorbito il 3.4% dei ricavi di una società strutturata in quattro divisioni: cosmesi professionale, cosmesi per il dettaglio, cosmesi di lusso e cosmesi dermatologica.

Un gruppo che nel nuovo millennio ha visto decelerare i tassi di sviluppo, dopo che nel decennio 1990-1999 aveva fatto registrare una crescita media annua dell’8%, superiore di tre punti al tasso di mercato. Sviluppi conseguiti in virtù degli sforzi indirizzati all’espansione nei Paesi emergenti e negli Stati Uniti. Una dinamica che dovrebbe rafforzarsi ulteriormente nei prossimi anni, con i ricavi provenienti dalla Cina che dovrebbero raggiungere un miliardo di euro alla fine del 2007.

Il gruppo è guidato da Sir Lindsay Owen-Jones, che svolge le funzioni di presidente e a.d. sotto la supervisione dell’anziana figlia del fondatore Madame Bettencourt.
Owens-Jones iniziò a lavorare molto giovane alla L’Oreal, nel 1969, acquisendo un’esperienza in tutte le principali aree operative, prima di essere nominato a.d. nel 1984 e successivamente, nel 1988, anche presidente.
Incarichi che dovrebbe abbandonare nel corso del 2006, quando al vertice aziendale è molto probabile giunga Jean Paul Agon, attuale responsabile dell’area Stati Uniti.
E Paul Agon si appresterà a guidare una società che anche nei primi mesi del 2005 ha confermato l’efficacia della strategia di crescita orientata soprattutto ai mercati emergenti. I margini reddituali si sono infatti mantenuti sostanzialmente invariati, mentre il fatturato consolidato è cresciuto del 4.1%.

Se i risultati conseguiti lasciano intravvedere una visione ottimistica, il futuro dovrà dare soluzione anche alle problematiche di “governance”. La società infatti sottoscrisse circa 30 anni fa un accordo con la Nestlé e nell’aprile scorso si è creata una struttura di controllo con due azionisti: da una parte Madame Bettencourt e la sua famiglia, che controllano il 28.6%
dei diritti di voto, e dall’altra il colosso alimentare di Vevey con il 27.5%. I due azionisti hanno sottoscritto patti che comportano, fra l’altro, il divieto per entrambe le parti di accrescere le proprie partecipazioni finché è in vita Madame Bettencourt.
La presenza della figlia del fondatore rappresenta quindi un punto chiave per il mantenimento degli equilibri fra le due parti. Quando tale situazione muterà, potrebbero verificarsi conseguenze importanti, fra le quali, potenzialmente, l’integrazione di L’Oreal nell’ambito del gruppo elvetico.

Non meno importante risulta infine la decisione che verrà presa sulla quota del 10% che L’Oreal detiene nel terzo gruppo farmaceutico mondiale Sanofi-Aventis. Tale scelta potrebbe realizzarsi nel 2007, in quanto da quella data sarà possibile vendere la quota, il cui valore è prossimo ai 10 miliardi di euro. Risorse grazie alle quali potrebbe essere perseguita la strada della crescita esogena. Una vera novità, in quanto nella sua lunga storia il gruppo ha sempre puntato sulla crescita interna, consapevole della difficoltà di integrare le società acquisite.

Secondo le indicazioni del management, i ricavi per l’intero 2005 dovrebbero aumentare fra il 5 e il 6%. Per ciò che concerne l’andamento borsistico, negli ultimi 5 anni il titolo L’Oreal ha ceduto circa il 20%, risentendo chiaramente del calo della crescita organica, che nel novembre 2000 aveva raggiunto il livello record dell’11%.

a cura di Cornèr Banca SA


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