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23-11-2016

MPS Verso il Tentativo di Conversione, BPM in Forse sulla Fusione

Pare domani si dovrebbe tenere la straordinaria per la conversione delle obbligazioni Monte Paschi, assemblea che richiede il 20% del quorum dei votanti. I termini della conversione non sono noti nè quale sia la percentuale di adesione che viene ritenuta sufficiente per operare la conversione. E' probabile che se così sarà il titolo veda qualche giorno di rialzo, su una operazione che nè Consob nè Banca d'Italia trovano violare alcuna norma di trasparenza. Se la delibera per la conversione passa, successivamente verrà stabilito un valore di conversione che non può che essere bassissimo. L'operatore che ne subirà le maggiori conseguenze è Generali, che sembra detenere un miliardo circa dei titoli oggetto di conversione: l'azienda è già alle prese con un consistente piano di riduzione dei costi. Se la conversione ha successo poi si tratterà di scaricare le sofferenze di MPS ad un valore prossimo a quello di libro. Atlante i soldi non li ha neanche per la tranche junior, dato l'impegno espresso nei giorni scorsi a ricomprare l sofferenze delle quattro banche messe in risoluzione lo scorso anno e la situazione di Vicenza e Veneto che secondo lo stesso azionista avranno bisogno di nuovi mezzi: dando fondo alla dotazione di cassa disponibile Atlante potrebbe arrivare a sottoscrivere un miliardo di sofferenze di MPS ma poi non avrebbe denaro per ricapitalizzare le due banche venete.
Non che la vigilanza unica della BCE abbia migliori effetti: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-11-22/bpm-e-incognite-fusione-il-banco-230138.shtml?uuid=ADrouqzB . Sembra ora che al Banco non l'abbiano detta tutta sul  vero ammontare delle sofferenze in portafoglio. Il piano di fusione è stato discusso per mesi e davvero pensare che alla BPM nessuno abbia fatto una vera due diligence in una operazione che già sul dichiarato non poteva che essere negativa per l'istituto milanese è davvero preoccupante: si cerca ora di scaricare la colpa sul consiglio di sorveglianza, dove invece prima Giarda poi Rossi avevano espresso opinioni sfavorevoli alla fusione.
 

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