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05-11-2010

Occupazione americana, come vanno lette le cifre

Più occupati del previsto oggi negli Stati Uniti, dato che ha portato il presidente americana a cantare una piccola vittoria dopo tante delusioni di questi mesi.
Il tasso di disoccupazione rimane al 9,6% ma quello che bisogna capire di queste statistiche è la base sui cui vengono calcolate. Dopo poco meno di 30 settimane, una persona che rimane disoccupata durante tutto il periodo scompare per la statistica dalle liste della popolazione attiva, per cui il vero tasso di disoccupazione negli Stati Uniti si aggira non intorno al 10% ma intorno al 17%.
Andrebbe chiarito, qualche bravo commentatore (Il nostro preferito è il blog www.calculatedriskblog.com) lo fa, che oggi ad esempio è diminuito sia il rapporto tra popolazione attiva e totale della popolazione, che il tasso di partecipazione al mercato del lavoro sul totale della popolazione attiva. Questo spiega perchè capita spesso che aumentino i nuovi occupati ma nel contesto aumenti anche il tasso di disoccupazione come ufficialmente calcolato.
Tutta la campagna politica e delle banche centrali va nella direzione di drogare l'opinione pubblica per stimolare la sua propensione ai consumi. E'una cattiva conseguenza del fatto che l'Occidente deve due terzi del suo prodotto interno lorodo ai consumi e non agli investimenti. Il risultato di decenni in cui ci siamo sentiti superiori perchè davamo ai "poveri" da produrre mentre noi ci occupavamo di servizi "ad alto valore aggiunto" come la finanza.

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