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06-03-2018

Ora Davvero a Rischio le Partecipate

Il gioco dei conferimenti di società partecipate a CdP è sempre stato un modo per fare apparire inferiore il debito dello stato. Le partecipate che escono dal perimetro di Consolidamento per entare in CdP non pesano più con il loro indebitamento sul rapporto ufficiale di stock di debito pubblico perché per una falsificazione contabile che se fosse fatta da una azienda privata sarebbe nel penale, le aziende che entrano in Cdp smettono di essere consolidate nel bilancio dello stato.
Così per Saipem che però sembrerebbe che per essere "acquisita" da CdP si sia sottoposta a una cura di bellezza. In effetti motivi per cui CdP si prenda in carico Poste o Saipem non ce ne sono se non quelli di rispettare falsamente le regole imposte dalla UE anche in materia di privatizzazioni (queste appaiono come privatizazioni, perchè appunto CdP non è consolidata).
E' chiaro che nelle more di un nuovo esecutivo questi giochetti diventano sempre più difficili mentre  vertici di tutte le partecipate sono controllati da uomini di marca PD.
La posizione di Renzi di eri sera aggrava di molto l'impasse, oltre a non mostrare alcun senso dello stato.
Se come titola il Sole stamane il Pd potrebbe essere di appoggio, magari esterno, a un governo bisogna che l'uomo sia messo da parte velocemente, a iniziativa del suo stesso partito.
Le conseguenze in borsa per la galassia delle partecipate saranno altrimenti molto pesanti, la falsa calma di ieri non durerà a lungo.
Giovedì Draghi, il cui futuro, se mai lo avesse voluto, non sarà oramai certo più in Italia, potrà forse rischiare qualcosa di suo ora che la Germania ha un governo. E smettere di ripetere la solita cantilena per provare, incisivamente, a indebolire l'euro. Dopotutto non vi sono altri modi perché l'Inflazione possa ripartire.
 

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