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25-07-2016

Padoan, il Bail-In non è Necessario, "Per ora"

Doppio intervento di Padoan e Visco. Secondo il governatore di Banca d'Italia il problema sarebbe limitato a sette o otto miliardi di sofferenze per il sistema.
Visco afferma infatti che dei circa ottanta miliardi di sofferenze nette a sistema larga parte sono assistite da garanzie reali: l'affemazione è necessariamente falsa. Il valore di ottanta miliaridi è quello svlautato delle sofferenze lorde del sistema, circa duecento miliardi. Se il credito originario di duecento miliardi fosse assistito da garanzie reali oggi escutibili chiaramente le sofferenze non sarebbero state svalutate perchè se le garanzie sono reali nessun bene o immobile è sceso al quaranta per cento del suo valore di, ammettimao pure cinque anni fa. Le garanzie reali inoltre sono sempre per un valore superiore al credito concesso, chi ha chiesto un mutuo lo sa: Visco non ha dunque ragione. I credit problematici lordi del sistema inoltre non sono deuecento ma trecentossessanta miliardi. Dopo la vendita di dieci miliardi di sofferenze a MPS ce ne sarebbero almeno altri diciassette che da crediti problematici stanno per essere riclassificati a sofferenze.

Se si confrontano le affermazioni di Padoan di qualche mese fa con le dichiarazioni al G20 di ieri dove appunto afferma che "per ora" il bail-in non è necessario, ci si rende conto di quanto inaffidabili siano  questi funzionari.
Siamo in effetti in una situazione in cui i prinicipali esponenti della politica economica italiana  si prendono il Rischio di mentire ai cittadini sperando di evitare conseguenze peggiori.
Il "piano" di MPS che avevamo analizzato la scorsa settimana non sembra avere trovato il favore della BCE e non ci rendiamo davvero conto di cosa questa settimana possa evitare un'ulteriore forte caduta dei corsi.
Può darsi che la BCE stessa, i cui esponenti sono chiaramente  impauriti dalla situazione, produca degli stress test con richieste di capitale per le banche italiane minori del previsto, ma questo aprirebbe il vaso di Pandora delel recriminazioni di altri paesi, come Cipro e la Slovenia che seppur piccoli questi favori non li hanno ricevuti.
L'Italia è troppo grande per fallire ma è orami chiaro ai molti che se il bail-in non viene applicato sono i contribuenti a pagare, in termini o di maggiori costi delle tariffe pubbliche o di altri balzelli, uno potrebbe essere l'aumento dell'Iva scongiurato nelle cluasole di salvaguardia qualche mese perchè lì'Italia aveva ottenuto tredci miliardi di maggiore flessibilità nei conti.
La gente si rende inoltre conto, il caso degli stipendi Rai è scandaloso, che con tutte le operazioni di efficientamento che il pubblico e le banche pretendono di fare gli stipendi dei manager rimangono milionari: a qualche milione ciascuno ammonterebbero i futuri compensi di Castagna e Saviotti nel caso della sciagurata fusione tra Popolare e BPM,  in banche come Veneto i compensi del consiglio ammontano più o meno al valore cui Atlante ha comprato la banca. Segno evidente che questi manager devono essere compensati per la loro "collaborazione".
Non è una situazione in cui il risparmiatore pur informato è nella condizione di prendere decisioni autonome.
Siamo disponibili all'indirizzo di info@finanze.net per richieste di contatto e di consulenza.

 

 

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