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03-08-2016

Poste Italiane, il Prossimo Buco Nero di cui Gli Italiani non si Accorgono

La posizone Finanziaria di gruppo diminuisce di 1,6 miliardi da circa otto e sei a circa sette miliardi per un non meglio spiegato decremento di un miliardo e tre nel "Fair Value" degli strumenti finanziari del gruppo . La cifra non è piccola e fa pensare a posizioni in derivatii significative. La crescita al netto di poste straordinarie nell'utile di gruppo  è difficle da confrontare con le previsioni perchè in oltre ottocento pagine di Prospetto informativo per la Quotazione dell'anno scorso vi era solo un generico rimando al piano industriale 2015-2020 di cui non è dato di trovare traccia se non attraverso un documento descrittivo http://www.slpcislroma.it/wp-content/uploads/2014/12/Piano_strategico_16_12_2014.pdf che non dice assolutamente nulla.  Dopo Enav, il prezzo dell'operatore del traffico aereo verosimilmente scenderà ora che è stata esercitata la green shoe che consente al Tesoro di incassare ancora qualche decina di milioni,  a settembre viene piazzato un altro trenta per cento di Poste che pur ai prezzi correnti non sono noccioline, se si considera che glii aumenti di capitale di MPS e Unicredit si faranno viciini.Inoltre difficilmente Poste potrà piazzare a prezzi inferiori alla prima tranche cioè a 6,75 euro.
Gli Italiani evidentemente credono che nelle Poste il risparmio sia pIù al scuro che nelle banche perchè non soggetto a bail-in (circa 480 miliarid di mezzi dei clienti) ma non vedono forse che la Cassa Depositi e Prestiti con tuttti gli incagli di cui si sta caricando, è alimentata proprio dal risparmio postale. il gruppo conta chiarmaente sullA crescita nell'assicurativo dove i margini sono enormi, perchè il cliente non capisce cosa compra.
I giornali, non è solo lla stampa Finanziaria a battere la grancassa http://www.corriere.it/economia/16_agosto_03/perche-mercati-non-si-fidano-nostre-banche-renzi-mps-soluzione-definitiva-d208145c-5900-11e6-b011-ed7749260a21.shtml continuano a bollare come ingiustificata la crisi di fiducia nel sistema bancario, sventolando coefficienti patrimoniali superiori a quelli americani. Dimenticando però che le valutazione dei Mezzi propri risentono di poste gonfiate per le sofferenze. Le autorità di controllo in particolare la BCE, dove non si sente più parlare di "Super Mario",  sic transit gloria mundi, vengono inoltre tacciate di cambiare in corsa i paletti, rendendo più difficoltoso il lavoro di adeguamento delle istituzioni. Più probabile che data la scarsa trasparenza dei bilianci delle banche la BCE riesca ad acquisire poco a poco le necessarie informazioni, sul portafoglio di sofferenze continuano a circolare stime le più disparate.
La dimunzione nella posizione Finanziaria netta di Poste è un'altra bandierina rossa di cui gli investitori dovrebbero tenere conto. Poste è insieme alle banche parte di un meccanismo che tende a spostare sui risparmiatori il csoto del riaggiustamento di un sistema finanziario malato. I risparmiatori non più i contribuenti sono i nuovi bancomat, perchè il costo è meno evidente che attraverso la tassazione: si perdono dunque meno voti.

 

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