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29-08-2013

Siria. Intervento Armato, Anzi No

L'amministrazione statunitnese avrebbe dovuto fornire oggi evidenza certa dell'utilizzo di armi chimiche da parte del regime siriano, ma decide invece di prendere tempo su una decisione osteggiata da larga parte degli Americani, non supportata dalle Nazioni Unite e che vede l'Europa disunita. L'ipotesi che l'ultimo attaccco con armi chimiche sia stato portato dai ribelli, invece che dalle forze governative sembra quindi da non escludere, fatto salvo il giudizio sull'odioso regime siriano. Intanto però da qualche giorno non si parla più di Fed e problemi di politica economia, di tetto alla spesa pubblica, su cui vi è di nuovo incertezza (impossibile quindi giustificare un intervento armato di fronte al Congresso), di tassi di interesse. L'Egitto è finito nel dimenticatoio e il Rischio nucleare giapponese, mai così in alto, merita appena qualche riga sui quotidiani.
Che i mercati siano stati manipolati per tutti questi anni sembra ancora uan volta confermato ieri dall'l'indagine sulla fissazione dei tassi di cambio in chiusura sul listino lindinese. Anche in area euro è impossibile non notare fluttuazione profonde intorno alla 14, orario di fixing per la Bce.
Certo che una linea politica del genere da un premio Nobel per la pace è piuttosto difficle da giustificare, ma se sarà crsis sui mercati finanziari, l'unica cosa che i governi occidentali sembrano preoccupati di scongiurare, ora ci sarà un buon colpevole cui addossare la responsabilità.

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