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15-12-2015

Subordinate, la Potenziale Lehman Italiana

All'insediamento di Draghi, in pieno governo Monti bisognava fare delle scelte. Le banche erano sottocapitalizzate e bisognava pensare a strumenti che non fossero percepiti come aumenti di capitale.
Larga parte delle subordinate emesse in quegli anni sono convertendo con cedole spesso alte; nel caso l'emittente non sia in grado di pagare la Cedola e l'eventuale rimborso parziale, spesso previsto in scaglioni, obbligano alla conversione automatica in azioni.
Proprio perchè la conversione in quel caso è obbligatoria, le obbligazioni venivano considerate strumenti di capitale e per tanto concorrevano a"ricapitalizzare" le banche. I sottoscrittori in media non lo capivano, allettati dall'alta Cedola.

Il "caso" scoppia oggi per due ragioni. La prima, le quattro banche "salvate", che dello strumento si avvalevano copiosamente. La seconda, che con la introduzione del meccanismo per cui i sottoscrittori eventualmente partecipano alle perdite, il "bail in", la gente ha iniziato ad andare agli sportelli delle banche emittenti a chiedere se gli strumenti sono sicuri.
Il meccanismo apre più fronti estremamente rischiosi. Larga parte del salvataggio dei quattro istituti viene comunque fatto con denaro di altre banche, attraverso l'opera di "moral suasion" della Banca d'Italia. Si chiedono soldi anche alle piccole banche già  sottocapitalizzate, creando il volano per ulteriori crisi.
Inoltre, se il fondo di garanzia fosse capiente, e non lo è mai stato, parte della liquidità avrebbe dovuto essere trasferita al fondo di solidarietà. La gente inizierà a pensare che la garanzia dei 100 mila euro non vale niente.
La richiesta di Consob che queste obbligazioni non siano più piazzate allo sportello  è utile ma non basta, perchè le banche possono comunque metterle nelle gestioni patrimoiniali, magari incrociando le poste, ovvero non comprando le proprie ma quelle di altre banche.
Il mercato di queste emissioni vale qualche decina di miliardi, una taglia non distante da quella di Lehman.
Siamo inoltre l'unico paese a dover affrontare la potenziale ricaduta, perchè la Spagna, disponendo allora di un rapporto di stock di debito su Pil migliore del nostro, fu in grado di far confluire i crediti dubbi in una bad bank, promuovendo una automatica ricapitalizzazione degli istituti.
Se oggi il nostro paese facesse lo stesso sarebbe equiparato ad aiuto di stato e il rapporto deficit/Pil, già sotto il mirino della Ue, esploderebbe. La Bce non può infine intervenire nell'ambito del meccanismo di QE perchè gli acquisti, anche se estesi a questi strumenti, eccederebbero la quota destinata all'Italia a meno che si sconfini nella clausola di condizionalità.
La cosa più di buon senso in questo momento è affidarsi a gestori che non facciano capo a gruppi bancari. 
 
 
 
 
 

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