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06-04-2011

Tutti fermi sui mercati, in attesa di ... cosa?

LE NOTIZIE DEL MARTEDI 5 APRILE

1. Il dato più importante di ieri è lo ISM del settore servizi, in arretramento a 57,3 da 59,7. È il primo calo dopo 6 mesi di rialzi, e conferma che la crescita economica è in fase di stanca negli USA, fatto già segnalato ieri, e nel nostro Bollettino settimanale.

2. Ma ancora più importante è il fatto che sempre negli USA il Fed Effective Rate, ovvero il tasso di remunerazione overnight, è sceso al minimo dello 0,09% dallo 0,18% del fine anno. I T-bills a 3 mesi rendevano ieri lo 0,06%, contro lo 0,16% del 1 febbraio, massimo del 2011. I mercati USA sono inondati di liquidità a costo zero, e questo spiega poi tutto il resto.

3. Bernanke ieri era meno sicuro che l’effetto sul’Inflazione USA del rialzo della materie prime fosse “transitorio”: questo è un segnale forte delle presioni contrapposte che ci sono sulla Fed, tra chi vuole fermare QE2 prima del tempo (sarebbe un visibile successo politico per i falchi) e chi vuole all’opposto ancora politica accomodante (venerdì scorso, Dudley della Fed di NYC: proprio la Fed dove il peso delle grandi banche è massimo). Dall’esito di questa battaglia dipende buona parte del futuro prossimo dei nostri investimenti finanziari.

4. Indici di Borsa piatti in Europa e negli Stati uniti per il secondo giorno, con volumi del 25% inferiori alla media 2011 negli Stati Uniti.

5. Lo stesso prezzo del petrolio, fermo ieri a 108$ sul Nymex, sale per effetto della spinta dei traders, ai quali i margini costano zero, e non per un miglioramento delle prospettive di crescita economica come qualcuno scrive. Al contrario, ieri la Cina è intervenuta nuovamente a abbattere la domanda interna alzando il tasso ufficiale di sconto dello 0,25%.

6. La mattina sono stati pubblicati due dati per l’area Euro, l’indice PMI di marzo e le vendite al dettaglio di febbraio. Entrambi sono usciti inferiori alle aspettative del mercato. Quanto al ribaso del Rating del portogallo da parte di Moody’s, al momento la cosa non fa più notizia.

7. Infine, buona la performance ieri sia della sterlina UK sia del dollaro australiano, due valute che abbiamo da mesi indicato per la diversificazione del portafoglio obbligazionario.

Implicazioni operative a breve termine alle 00.12 del mercoledì 6 aprile 2011 attenzione queste indicazioni possono necessitare di rettifiche intra-day, fornite ai sottoscrittori del nostro Servizio di Consulenza.

1. Sul mercato italiano la selezione dei titoli risulterà senza dubbio il fattore chiave della politica di portafoglio nelle prossime settimane: ieri nelle sezioni “Analisi titoli” e "Spiegazioni" abbiamo pubblicato due note, la prima su Banca Intesa e la seconda su Finmeccanica.

2. Per un maggiore dettaglio, le nostre osservazioni ed indicazioni operative di breve e lungo termine sono disponibili attraverso il nostro servizio di consulenza.


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