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17-02-2017

Unicredit, Ultimo Giorno per Diritti, Poi Aumento Non garantito

I diritti saranno esercitabili sino a giovedì prossimo e oggi trattano intorno a 11 euro con l'Azione che vale 12,4. Sommando i due prezzi otteniamo un prezzo preaumento di 23,5 circa che è circa del dieci per cento più basso della chiusura del venerdì preaumento.
Il primo giorno in cui è stato quotato il diritto le vecchie azioni valevano tredici e il diritto tredici, in linea con la chiusura a ventisei del venerdì precedente. L'aumento da diritto a tredici azioni nuove a circa otto ogni cinque vecchie, quindi la Quotazione del diritto iniziale derivava da otto delle nuove azioni più cinque di diritto ottenuto Dividendo tredici, il prezzo delle vecchie azioni per tredici e moltiplicando per cinque. Ora l'Azione vale 12,4 e il diritto non potrebbe scendere a 11 se fosse certo che qualcuno le azioni se le compra comunuqe perchè in quel caso il consorzio sarebbe impegnato a comprare a otto. E' abbastanza chiaro come la pensiamo sull'aumento ma nel mondo delle "fake news" che arrivano più dai canali tradizionali che da internet il titolo potrebbe anche salire. Quello che è certo però è che gli aderenti al consorzio possono facilmente trovare un modo per uscire dal consorzio.
Bisogna iniziare a fare informazione corretta perchè la gente sembra credere meno alle favole e la perdita di fiducia ha conseguenze devastanti: oggi il Sole, dopo l'uscita di Padoan http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-02-16/lo-scudo-e-legge-ora-banche-campo-212621.shtml?uuid=AEu9kcX, sostiene che il gverno ha fatto il suo e ora tocca alle banche, ma non è la verità: per prima cosa la BCE non ha ancora dato il via libera agli aumenti "precauzionali" del Tesoro e sarà meglio che non lo faccia, perchè nel dichiarare solventi questi istituti dichiarerebbe il falso, come evidenzia la nuova perdita di MPS. Altrimenti lo stato l'aumento lo avrebbe già fatto, aspettare peggiora solo le cose.
Poi, ammesso che lo stato possa finire di mettere venti miliardi in MPS e nelle venete, (per ora ha solo garantito sette miliardi di emissioni di MPS, sottoscritte da MPS quindi dremmo senza ingresso di liquidità), le banche non possono scaricare le sofferenze, perchè nessuno le vuole al loro valore di libro: non si doveva lasciare che le banche arrivassero a questo punto, ma ora che la politica cerchi di sostenere che ora gli strumenti ci sono è pura demagogia: gl strumenti non sono approvati in sede comunitaria e ancorchè approvati non consentono alle banche di scaricare le sofferenze.
Le fake news non cerchiamole su Intenet.
 
 
 

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