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31-01-2008

Banche italiane, fuori dalla bufera?

Ancora ieri dichiarazioni ufficiali rassicuravano sullo stato di salute del sistema bancario italiano, risparmiato si dice dalla crisi dei mutui statunitense. Abbiamo sempre pensato che il mercato "subprime" non rappresenti che una parte dei problemi del sistema creditizio. Stime ufficiali sulla quantità di crediti incagliati nelle banche statunitensi parlano di 600 Miliardi di dollari, mentre il mercato globale dei mutui subprime (non tutti sono crediti inesigibili) non ne vale più di 200. Il 17 ed il 20 di di Febbraio comunicheranno i propri risultati Italease e Unicredito, molto diverse per dimensione e per tipo di attività e che proprio per questo forniranno a nostro parere buone indicazioni su come stanno davvero le banche italiane.
Italease, dopo aver perso circa il 90% del suo valore in borsa, sembra ora avere identificato nuovi partner strategici. Il modello di business è simile a Northern Rock: la banca si approvvigiona sull'interbancario e presta per operazioni di Leasing al dettaglio, nell'immobiliare, nell'automobilistico, nel navale. Le differenze tra tassi attivi e passivi sono notevoli, ma le contrazioni dei consumi e l'attuale scarsa liquidità sul mercato delle banche rendono a nostro parere il profilo di questi istituti molto rischioso.
Unicredito i problemi più grandi li potrebbe avere dalla Germania, dove la controllata HVB ha una certa esposizione al mercato immobiliare americano. L'amministratore delegato ha parlato di "solo" un miliardo di euro di crediti incagliati. Come pensavamo, le voci di acquisto su Merrill Lynch erano infondate.
Il mercato è sempre disposto a scommettere sulla capacità di rigenerazione del sistema finanziario (ieri il titolo di Societe Generale è rimbalzato per ragioni a noi incomprensibili). Noi rimaniamo ancora molto cauti su tutto il settore.

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