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23-05-2012

Euro, Solo una Svalutazione Pesante Puo' Riportare Crescita

Davvero non immaginiamo cos'altro possa arrivare oggi dalla riunione UE dopo il rifiuto della Germania di sopportare una maggior quota dell'onere dei paesi periferici. Gli Eurobond se qualcuno li emette, questo Monti lo sa, qualcuno deve pure garantirli. Gli stati messi peggio sono gia' al limite delle garanzie possibili sul contributo al famigerato Meccanismo Europeo di Stabilita'. L'Italia dovra' mettere oltre sessanta miliardi in tre anni che nono sono conteggiati nelle statistiche del DPEF e che non sappiamo da dove si possano pescare. Siccome il bilancio dello stato si fa per cassa, la promessa dei venti o trenta miliardi di rimborsi alle imprese che arriva ieri dal governo suona davvero grottesca, perche' porterebbe ad un ulteriore aggravio del rapporto stock di debito su Pil di un punto e mezzo percentuale. Nelle energie rinnovabili lo stato ora eroga gli incentivi con un ritardo di circa un anno dall'inizio del progetto, contro i novanta giorni iniziali. Perche' con i rimborsi alle imprese dovrebbe essere diverso fatichiamo a capirlo.
Allora per emettere eurobond bisogna che Finlandia e Germania, le ultime triple A, mettano una maggiore quota di garanzie che di fatto sono sul debito dei paesi periferici che le loro garanzie le hanno esaurite. Come la pensano i Finlandesi, che hanno chiesto garanzie specifiche per cassa alla Grecia per aderire al salvataggio, e' abbastanza chiaro.
Che il quadro invece non fosse chiaro nella riunione del G8, cui partecipa l'Italia ma anancronisticamente  ne' Cina ne' Brasile, tra i pochi che potrebbero dare garanzie aggiuntive al di fuori dell'area euro, ci sembra impossibile da credere. La Germania a nostro parere sta negoziando concessioni commerciali in area euro in ragione di scambio per maggiori garanzie al debito dei paesi periferici, ma questo aggraverebbe ulteriormente i divari di crescita. 

L'ultimo tentativo possibile di pressione ci sembra sulla BCE, perche' stampi moneta. In assenza di una risposta immediata da parte della Banca Centrale, rimane solo una svalutazione dell'euro del venti o trenta per cento dell'euro, contro tutte le principali divise. Non e' la soluzione corretta, le svalutazioni competittive hanno sempre breve respiro, ma nell'immobilismo completo della politica speriamo che il mercato faccia quello che i suoi esponenti non sono capaci di fare.
 

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