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26-01-2012

Fed, La Guerra Dei Tassi

Fed che da qualche tempo ha deciso di passare ad una comunicazione di lungo periodo, con l'evidente obiettivo di influenzare i mercati ma anche, cosa che gli Stati Uniti hanno sempre negato, il tasso di cambio. Il dollaro si riporta ad 1,31 , livello a cui aggiungiamo a posizioni lunghe sulla divisa americana al portafoglio Intra-day. Aumenta la probabilità che già nella riunione di marzo la Fed annunci una nuova fase di intervento sul mercato aperto o "quatitative easing". Con questa percezione il mercato vende il dollaro, ma ci sembra che se le misure espansionisitiche della Fed, più trasparente sono già nei prezzi non lo siano quelle inevitabili della BCE. I  tassi di interesse sul Portogallo sono molto saliti in questi giorni, mentre circola voce che il paese abbia bisogno di un secondo "salvataggio"; l'Irlanda invece torna sul mercato a dimostrazione che la combinazione di piani di rigore e politica fiscale favorevole alle aziende  costituisce probabilmente la migliore ricetta. Ieri il Fondo monetario Internazionale ha cercato di esercitare pressione sulla Banca Centrale Europea per fare di più, in un gioco di parti che sembra cercare sempre altrove le responsabilità; ma l'istituto si rifiuta di mettere in bilancio altre potenziali perdite oltre ai cinquantacinque miliardi di quota di debito greco. Alla fine crediamo non potrà che stampare moneta.

Nel frattempo arrivano notizie che il Giappone potrebbe registrare il primo disavanzo commerciale da decenni. Ci sembra questa una buona ragione per vendere la divisa giapponese, che è sempre stata sostenuta, nonostante l'enorme debito pubblico, dalla grande quantità di denaro che affluiva al paese come contropartita alla esportazione netta di merci.
Qualche altro spunto per strategie sui cambi al webinar che inizia stasera. Notizie in alto in home page alla sezione formazione.

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