Cerca:
File Icon Versione per stampa
Segnala un amico




Lavoro nel mondo
Lavoro in Italia
16-03-2011

Il Giappone, la Fed, il Portogallo: i rischi che pesano sui listini

LE NOTIZIE DEL MARTEDI 15 MARZO

1. Moody’s riduce il Rating del Portogallo di due livelli. Questa corsa alla revisione dei ratings prima del vertice del 24 e 25 marzo è un indicatore potente della forza dei contrasti in essere, tra chi spinge per un accordo più accomodante e chi chiede maggiore rigore ed un più ampio trasferimento di poteri alle istituzioni comunitarie.

2. La Fed e la Banca del Giappone, ancora una volta, garantiscono ai mercati forti immissioni di liquidità: ormai si punta tutto sul garantire la stabilità dei mercati finanziari, anche se non è per nulla chiaro perché questa stabilità dovrebbe successivamente tradursi in un maggiore benessere economico.

3. Le Borse si avviano ad una giornata di rimbalzo tecnico: è utile tenere a mente che la giornata in cui gli indici USA registrarono la più ampia caduta (dopo il mese di agosto 2010) fu giovedì scorso, ovvero prima che si verificasse il disastro naturale in Giappone.

4. Non siamo in grado di proporre valutazioni sugli sviluppi della vicenda nucleare in Giappone. Resta un fattore di Rischio che condizionerà i mercati ancora per settimane.

5. Un secondo fattore di Rischio in evoluzione è il mondo arabo: in Libia sembra prevalere Gheddafi, mentre in Bahrein e Yemen la situazione volge verso l’instabilità

6. Il prezzo del petrolio Nymex scende sotto 100$, a conferma di una generale debolezza dei pressi delle materie prime di cui abbiamo scritto ieri.

Implicazioni operative a breve termine alle 07.50 del mercoledì 16 marzo 2011 attenzione queste indicazioni possono necessitare di rettifiche intra-day. Per indicazioni più puntuali, si rimanda al Bollettino settimanale, che verrà inviato esclusivamente ai sottoscrittori dei nostri servizi a pagamento, a causa delle numerosi segnalazioni di utilizzo improprio che ci sono pervenute.

1. Numerosi i commenti degli analisti tecnici che segnalano la rottura delle medie a 50 giorni degli indici USA: come scritto sopra, da un punto di vista fondamentale ci pare importante osservare che la correzione degli indici iniziò prima del disastro in Giappone, ed era legata a fattori di carattere macro (il petrolio) e micro (i settori beni di consumo ed immobiliare negli USA). Le immissioni di liquidità ripetute dalle banche centrali non sono in grado di modificare un quadro fondamentale che presenta numerosi punti di debolezza. Quindi ripetiamo qui due indicazioni sull’investimento azionario, già pubblicate ieri:

a. Comprare qualche cosa per mediare prezzi di carico? Si, se si ha la capacita di operare intra-day, ovvero in una stessa giornata, sia in acquisto sia poi in vendita, entro poche ore.

b. Aumentare a questi livelli l’esposizione al Rischio azionario? No, si vedranno presto prezzi più interessanti

2. Per tassi e valute, le nostre osservazioni ed indicazioni operative di breve e lungo termine sono disponibili attraverso il nostro servizio di consulenza


Segnala un amico

Your email address *
Inserisci l'indirizzo email a cui vuoi segnalare *
 


Altri articoli da questa sezione

16-01-2023
Il rischio vero non è l'inflazione ma la enorme mole del debito pubblico complessivo
11-11-2022
Vestas a più trenta per cento in qualche giorno, obbligazionario a più cinque per cento in una settimana
26-10-2022
Chiudiamo con un giorno di ritardo oggi la nostra promozione per i tre portafogli Italia, Europa e Stati Uniti
26-09-2022
Gli effetti della vittoria delle destre non sono stati traumatici, l'Italia ha bisogno dei miliardi del Pnrr
28-07-2022
Esagerato l'aumento dei tassi ma oramai è nei prezzi