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21-10-2005

Internet rinato

Nella sezione consulenza di questo sito scrivevamo il 16 Settembre che Google ci sembrava sopravvalutata a 303 dollari per Azione. Ieri sera la società ha annnuciato utili per azioni superiori di sette volte al periodo precedente ed una proiezione dell'Utile netto per l'anno che lo pone comunque ad un Price earnings di 55 volte.
Continuiamo a credere che nonostante la straordinaria capacità innovativa dell'azienda il titolo sia sopravvalutato (sulla notizia di ieri il titolo è salito da prezzi che erano rimasti sostanzialmente quelli di settembre a 336 dollari, una performance di +11% sulla giornata).
L''azienda ha innovato in modo geniale il modello di business su Internet. Nella "vecchia" ondata speculativa della fine del millennio scorso le società Internet venivano valutate in base alla loro base di visitatori, ipotizzando che una percentuale di questi sarebbe diventata acquirente di prodotti on-line.
Con l'eccezione di Amazon e di alcuni portali di aste on line tipo E-Bay, questo modello si è rivelato fallimentare, perchè la percentuale di persone che acquistano sulla rete è molto inferiore al previsto.
Come nell'editoria tradizionale, oggi i grandi portali ed i motori di ricerca vengono invece valutati in base al potenziale pubblicitario che le aziende sono disposte a destinare a Internet.
Google ha reso la pubblicità su Internet estremamente mirata. Chi intende fare pubblicità indica a Google il tipo di siti su cui vuole essere presente. Google la reindirizza di propria iniziativa su siti tematici in base ad un meccanismo di Indicizzazione che classifica appunto i siti in ordine di interesse (l'algoritmo è ovviamente segreto). E' ovvio che il numero di utenti di un sito deve avere un peso importante nel meccanismo di attribuzione della spesa pubblicitaria.
Su Internet quindi non è più il commercio, ma la spesa pubblicitaria che traina i ricavi.
In questo senso, posto che Google ha una quota di mercato estremamente significativa nei motori di ricerca (in Italia supera il 90%), può essere paradossalmente considerata una società matura.
L''nteresse manifestato per AOL, insieme a Microsoft e Yahoo (si veda l'articolo di questa settimana nella sezione profili) sta proprio nella enorme base di utenti di qui il portale di Time Warner dispone, e che peraltro non ha mai sfruttato pienamente.
A meno che Google non effettui un'acquisizione di questa importanza, ma potrebbe strapagarla, riteniamo che il corrente price earning sconti ipotesi di ulteriore crescita futura non sostenibili.

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