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Lavoro nel mondo
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06-02-2006

La settimana borsistica internazionale al 3 febbraio 2006

Cronache dai mercati finanziari

Il Punto
Sui principali mercati finanziari internazionali, la settimana appena trascorsa si è rivelata piuttosto irregolare.
Sul mercato valutario, il dollaro americano ha fatto registrare un apprezzamento.
Ancora ben domandati i metalli preziosi, con l’oro che ha messo a segno un consistente progresso, favorito anche da latenti tensioni a livello mondiale.
Le quotazioni petrolifere, dopo i picchi iniziali, hanno mostrato una significativa flessione. Questo fatto, ancorché dare scarso stimolo alla domanda in generale, ha sortito l’effetto di deprimere i titoli legati al greggio. La Fed, nell’ultima riunione del suo braccio operativo in presenza dell’uscente Alan Greenspan, ha operato il quattordicesimo aumento consecutivo di 25 punti base nei Fed funds, pervenuti al 4.5%. Il comunicato accompagnato-
rio lascia intendere che non sono esclusi nuovi ritocchi verso l’alto del costo del denaro, sebbene il ciclo restrittivo sembra ormai volgere al termine.
La Bce ha dal canto suo mantenuto invariato il costo del denaro al 2.25%.
Durante un successivo intervento, il presidente JC Trichet ha lasciato intendere al mercato che, considerato come la ripresa sia in corso, i consumi stiano crescendo e qualche Rischio
Inflazione esista, la possibilità di un aumento dei tassi d’interesse durante il mese di febbraio o marzo sussiste.
I listini del Vecchio continente hanno mostrato una tendenza al Consolidamento, ciò che non ha impedito loro di aggiornare nuovi livelli massimi degli ultimi 4 anni e mezzo. Diversi dati economici stanno dando evidenza che l’espansione di Eurolandia è lenta ma costante. Da sottolineare, in partico mestrali pubblicati finora si stanno dimostrando in media soddisfacenti. Qualche apprensione è derivata dalle ultime cifre congiunturali rese note: l’abbinamento di un calo nella produttività Usa ad un incremento dei costi unitari del lavoro fanno pensare ad un’eventuale ascesa delle pressioni inflazionistiche.
L’indice guida della Borsa nipponica ha fatto registrare una plusvalenza.
Nel periodo, esso ha superato i 16'700 punti per la prima volta da più di cinque anni a questa parte. Diversi sono stati i fattori propulsivi per le iniziative d’acquisto: la relativa debolezza dello yen, una serie di utili aziendali favorevoli e positivi dati macroeconomici. Fra questi ultimi, si sono dimostrati migliori delle aspettative, configurando una continuità nella ripresa, il saggio di disoccupazione, un indicatore del comparto manifatturiero e le spese delle economie domestiche.

a cura di Corner Banca

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