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14-06-2005

Perche' il dollaro sale, finalmente.

Solo un mese fa glia analisti erano concordi a stabilire una forchetta di 1,30, 1,40 dollari per Euro.
Da inizio anno il dollaro ha invece messo a segno una rivalutazione superiore al 10%. Cosa è successo? I dati del doppio deficit americano (di Bilancia commerciale e di partite pubbliche, considerati i principali responsabili della svalutazione della divisa americana) negli ultimi tre mesi sono migliorati solo marginalmente, non abbastanza per far pensare ad una decisa inversione di tendenza. Qualche influenza arriva poi certamente dal rifiuto di ratificare la costituzione europea arrivati da Francia e Olanda; la situazione economica e politica di Eurolandia è però critica da anni senza che per questo l’Euro ne abbia risentito.

Contestualmente alla rivalutazione del dollaro i tassi a lunga negli Stati Uniti sono scesi a livelli estremamente bassi, sino al di sotto del 4%, nonostante i ripetuti aumenti dei tassi a breve da parte della Fed.
La spiegazione più probabile della rivalutazione del dollaro sta quindi nell’ingente acquisto di titoli a lunga del tesoro americano da parte degli investitori nella convinzione che almeno nel lungo periodo la differenza di crescita tra Stati Uniti e Europa debba riflettersi nei rispettivi tassi di cambio.
Greenspan ha però recentemente detto che il livello dei tassi a lunga americano è troppo basso. Se le obbligazioni a lunga dovessero perdere terreno, assiteremmo probabilmente ad una correzione sul dollaro di qualche importanza.

Non va poi dimenticato che recentemente le autorità cinesi hanno ufficialmente dichiarato la loro intenzione di svincolare lo Yuan dal dollaro per agganciarlo ad un basket di divise tra cui l’Euro. Questo fatto avrebbe sicuramente un effetto depressivo sulla divisa americana. Per il momento è probabile che la inaspettata corsa della divisa americana sia verso la fine.


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