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04-05-2017

Tesla, Tutte le Fantasie di una Borsa Malata

La borsa ha sempre qualche storia fantastica da raccontare ma Tesla forse batte gli eccessi della bolla internet del 2001. Almeno Amazon vende libri che tra l'altro non stampa e per fare i libri la materia prima non manca. Amazon, per quanto un'azienda fantastica i cui margini sono enormi perchè non produce nulla in casa, oggi fa tanti soldi ma i multipli di mercato prevedono che arrivi a farne almeno dieci volte tanto. Di libri dieci volte tanto non se ne venderanno mai e le altre cose che distribuisce Amazon è davvero difficile immaginare che portino a decuplicare il fatturato. I risultati comunicati ieri sera da Tesla a mercato chiuso sono la prova che l'allocazione dei capitali oggi non segue alcuna efficienza.

Circa quattrocentomila esemplari del modello tre sono stati già ordinati e in parte pagati. Musk ha intelligentemente deciso di fare le batterie in casa assicurandosi accordi con produttori di litio, ma a detta di qualsiasi analista di buon senso il litio per fare quattrocentomila batterie non esiste.

L'azienda ha dichiarato che metterà in produzione cinquemila veicoli alla settimana del nuovo modello a partire da "un certo punto" nel 2017  ma i collaudi non vi è evidenza che siano terminati o la data di inizio produzione sarebbe stata specificata. E' ragionevole ipotizzare che la produzione sia così limitata non come avviene nell'accessorio del lusso, per trasmettere la sensazione di un bene prezioso, qui stiamo parlando di una autovettura di medio livello e gli ordini li hanno già presi, ma proprio perchè non vi è il litio per alimentare le batterie.

La perdita sarebbe stata superiore se non fosse stato integrata Solar City, l'azienda del fotovoltaico solare che Tesla ha comprato.

Il settore del fotovoltaico è interessante, come scriviamo da tempo, ieri First Solar, azienda qui spesso citata http://www.finanze.net/news-first-solar-rinnovabili-spinte-dal-petrolio-4510.html, ha messo a segno un rialzo significativo sulla comunicazione dell'azienda di utili attesi molto più alti di quanto  previsto solo poco tempo fa. Tesla sembrava dovesse spazzare tutti i produttori di fotovoltaico americani, ma i numeri di First Solar sono migliori di quelli di Solar City.

In anticipazione dei risultati di Tesla, abbiamo letto un pezzo di un analista che prevedeva prezzi per il titolo a 440 a breve; il titolo  è sopravvalutato ma bisogna, diceva l'analista, tenere conto che si tratta di un'Azione "culto", che la gente compra perchè è una specie di feticcio.
La verità è differente, le banche di investimento vedono nella Quotazione di aziende come Tesla, Snap, Twitter, Linkedin, Facebook una dello loro principali fonti di ricavo perchè quando vengono quotate solo una piccola parte delle azioni vengono immesse sul mercato o questi prezzi non sarebbero immaginabli. Però le banche di investimento le commissioni le prendono sul totale del valore attribuito all'azienda. Portare in borsa aziende come Tesla può valere qualche miliardo di dollari per la banca di investimento e se il prezzo di una di queste aziende crolla, diventa difficile portare in borsa il prossimo "culto".

Tesla fa belle auto, ma ne fa e ne farà sempre poche, a meno che come da alcuni brevetti italiani, si arrivi a batterie alimentate da materia organica; e rimane sostanzialmente un'azienda automobilistica, per gli impianti fotovoltaici l'esperienza di messa in posa e di assemblaggio di aziende come First Solar è anni luce superiore. E Musk non è Leonardo da Vinci.

Nel dopo borsa si ieri sera Tesla perdeva circa il tre per cento: una qualsiasi azienda non ammantata di queste fantasie e non favorita da amicizie potenti tra bancheri e politici oggi perderebbe almeno il venti per cento in borsa.
 
 

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