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16-10-2008

Economie, serve un cooordinamento continuo

Se i rappresentanti istituzionali non comprendono che ogni giorno debbono armonizzare i loro messaggi e trasmettere una linea comune da questa crisi non se ne esce che con effetti devastanti. Oltre agli economisti che avevano previsto la crisi, come i molto citati Taleb e Roubini che a parte le analisi corrette non sanno trasmettere alcuna proposta, assistiamo ad una serie di dichiarazioni istituzionali tra loro contraddittorie. Ieri sera Bernanke, competente ma con una faccia come sempre da funerale, ha rassicurato sulla possibilità che gli Stati Uniti vedano una ripresa; poche ore dopo il primo ministro giapponese ha dichiarato in televisione che gli Stati Uniti non stanno invece facendo abbastanza, mentre gli europei litigavano sui contenuti di una proposta strampalata per un ritorno ad un sistema di cambi controllati.
Dato che il mercato delle materie prime è regolato in dollari, ancorare i cambi a un qualsiasi paniere porterebbe a riaggiustamenti nei tassi di cambio e nel prezzo delle materie prime drammatici nel giro di poche ore: molto più sensato avere banche centrali che agiscono all'unisono sui tassi.
Al di là dei contenuti delle proposte, la politica ha pensato che con una sola decisione comune i problemi di sfiducia fossero risolti. La gente ha invece bisogno di sentire ogni giorno che la direzione è condivisa, intorno a progetti oltre che salvataggi. Di colpo ad esempio non si fa più parlare di energie rinnovabili e di tutela dell'ambiente, visto che il prezzo del petrolio si è dimezzato.
Il governo americano ha appena varato un piano di defiscalizzazione per il fotovoltaico. Ci volevano circa sette anni per ripagarsi con il minor costo energetico l'installazione di un pannello, ora ce ne vogliono due, ma il mercato scommette comunque che le aziende produttrici scompariranno perché la gente è preoccupata solo di quello che succede da qui ad una settimana. Per alleviare la gente dall'obbligo del quotidiano, occorre inoltre allungare le scadenze dei mutui, in Europa come negli Stati Uniti.
Questi tipi di progetti vanno adottati da tutti i governi all'unisono in modo da trasmettere ai cittadini il messaggio che esistono aree di potenziale sviluppo dell'economia.
Oggi nessuno spende più un centesimo perchè nessuno sa se domattina avrà ancora un lavoro o meno.

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