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09-11-2012

Grecia, Nessuna Decisione dalla UE il Dodici

Dopo due giorni di scontri con la polizia, e un piano greco che scarica su lavoratori e pensionati tutto l'onere del riaggiustamento, molti osservatori lo ritengono oramai irrealizzabile per la dimensione degli ulteriori sacrifici che andrebbe ad imporre, arriva il solito funzionario anonimo della Ue che comunica improbabile una decisione da parte della commissione europea, il dodici, sull'erogazione dei trentuno miliardi di euro previsti in base al secondo salvataggio.
La spiegazione che viene data è che la commissione si riserva di capire meglio il programma, i funzionari della Troika hanno avuto mesi per farlo; la realtà è che anche, anzi soprattutto imponendo questo massacro ai cittadini greci i conti non possono che peggiorare, perchè il Pil diminuirà più che proporzionalmente rispetto ai nuovi tagli. Nessuno sembra avere studiato gli effetti della Grande Depressione: dopo la crisi del ventinove, i disoccupati che rimanevano senza lavoro per oltre un anno smettevano di cercare lavoro (per questo il calcolo della disoccupazione ufficiale negli Stati Uniti non tiene conto dei disocccupati da più di un anno e mezzo: li ritiene irrecuperabili). Lo stesso oramai succede in Grecia, e almeno per i giovani, in Spagna e in Italia: le nuove misure restrittive del governo greco, diversi i sospetti appartenenti alla lista Lagarde degli evasori tra i suoi esponenti, riducono la popolazione in uno stato di disperazione che disincentiva la maggioranza dal cercare di reagire.
La vera spiegazione per un probabile ritardo dell'erogazione dei fondi è che, vi è un passaggio degli ispettori europei sulla bozza di Finanziaria presentata la scorsa settimana dal governo greco (un nostro articolo in home page a proposito), occorre ora promuovere uno nuovo scambio di debito, facendo sopportare una perdita ai creditori: ma questa volta non riguarda più le banche ma gli stati (in teoria anche la Bce, ieri Draghi è stato criptico sul punto). Allora l'unica possibilità per provare a ridare fiato all'economia della Grecia è farla fallire, perchè certo non si può presentare come nella farsa del piano di scambio imposto alle banche, come volontaria la perdita da parte degli stati (con questo trucchetto si era evitato di sancire il fallimento del paese). Ma nessuno se ne vuole davvero prendere la responsabilità.
Arriveranno senz'altro dichiarazioni rassicuranti nei prossimi giorni, ma purtroppo il peggio della crisi europea deve ancora venire. L'ottimismo di facciata fa molti più danni della presa di consapevolezza.
 

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