Cerca:
File Icon Versione per stampa
Segnala un amico




Lavoro nel mondo
Lavoro in Italia
10-04-2008

Inflazione, le responsabilità delle banche centrali

Non esiste, nella storia moderna, un esempio di spinta sui prezzi delle materie prime e delle derrate alimentari che dipenda dalla domanda. L'iperinflazione tedesca degli anno venti, quella sudamericana degli anni ottanta, l'attuale problema islandese e la generale spinta sui prezzi di petrolio ed alimentari cui stiamo assistendo sono sempre una combinazione di fenomeni speculativi e di erronee politiche monetarie.
Le scorte di petrolio oggi conosciute sono circa quattro volte quelle che si ritenevano disponibili negli anni settanta; vari studi di associazioni non governativa mostrano come il cibo non sia una risorsa scarsa ma come manchino efficienti politiche di riallocazione.
Banca centrale europea e statunitense calcolano poi l'Inflazione in due modi diversi, includendo i prezzi di cibo e materie prime la BCE, escludendoli la FED. Correggendo per questa differenza di calcolo, il livello di Inflazione nei due continenti è identico. Se poi l'economia europea, come stima il Fondo Monetario Internazionale, crescerà intorno all'1,3% quest'anno, contro lo 0,6% degli Stati Uniti, l'attuale divario di tassi è incomprensibile. Come spesso abbiamo detto, il differenziale di tassi tra euro e dollaro spinge al rialzo la divisa europea. Poiché i prezzi di materie prime e derrate sono in dollari, una svalutazione del dollaro preme sui loro prezzi; qui interviene la speculazione: per ogni ribasso del dollaro il prezzo delle materie prime aumenta più che proporzionalmente; la teoria secondo cui un euro forte contribuisce a contenere l'Inflazione è quindi del tutto infondata.
Inoltre la Banca Centrale Europea non si occupa di supervisione sul sistema bancario. In caso di crisi di una banca europea, non sarà quindi possibile coordinare l'intervento monetario con quello normativo, cosa che invece stra succedendo negli Stati Uniti. L'Europa ha immediato bisogno di una banca centrale meno burocratica e più attiva. Con il protrarsi di questo immobilismo, l'Europa sarebbe destinata ad un declino senza precedenti.

Segnala un amico

Your email address *
Inserisci l'indirizzo email a cui vuoi segnalare *
 


Altri articoli da questa sezione

29-08-2022
Azienda che capitalizza meno del suo fatturato e ha una posizione finanziaria equilibrata
15-04-2019
Bpm colloca una obbligazione richiamabile ogni cinque anni con cedole semestrali delL'8,75%: le banche le emettono quando non riescono a fare aumenti di capitale
10-04-2019
Quando succede vi saranno meno euro in circolazione
08-04-2019
Qualcosa di profondamente irrazionale sta succedendo sui mercati obbligazionari e vedrà correzioni violente: questa la settimana forse decisiva per le sorti delle valute
04-04-2019
Secondo il Financial Time già forse a partire dalla prossima riunione del dieci, la BCE potrebbe annullare la tassa implicita che le banche pagano sui loro depositi presso l'istituto centrale. Poco meno di duecento miliardi di euro già depositati dal sistema bancario, che potrebbero aumentare con questa idea. La carenza di euro in circolazione aumenterebbe molto e dovrebbe senza indugio spingere l'euro al rialzo e scoraggiare le grandi fusioni bancarie