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27-03-2019

Investimenti, Fuga dalle Azioni Verso le Obbligazioni, a Rendimento Negativo

Bond-e-scaricano-azioni-100144.shtml?uuid=ABZjowhB">https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2019-03-26/perche-mercati-stanno-puntando-tutto-Bond-e-scaricano-azioni-100144.shtml?uuid=ABZjowhB sembra incredibile ma collettivamente i risparmiatori stanno riversando una quantità di denaro enorme su obbligazioni per cui devono pagare per possederle, circa dieci mila milardi di debito hanno rendimento negativo mentre i deflussi dall'azionario in un inizio anno tra i migliori della storia sono consistenti.
Parte della responsabilità è sicuramente di chi vende i proodotti finanziari: tutti o quasi i venditori vendono sempre la cosa per cui possono mostrare i migliori risultati recenti; ne consegue che mediamente il risparmiatore è attratto all'azionario proprio quando dovrebbe uscirne e viceversa.
Altra parte della spiegazione sta nel fatto che tutti o quasi i risparmiatori identificano le prospettive dell'economia con quelle della borsa: su base statistica non vi è nessuna relazione tra  andamento del ciclo economico e ciclo di borsa; l'ivestimento in borsa è sempre funzione delle valutazioni relative, vi possono come succede su alcuni settori oggi essere prospettive economiche non positive ma che sono scontaste molto pessimisticamente dal mercato. Per questo bisognerebbe comprare titoli e non fondi perché le distorsioni a livello di singoli titoli sono ampie, mentre i gestori di fondi comprano esattamente o quasi quello che contiene l'indice.
Poi vi è una considerazione su cui mi aveva illuminato un lettore: il piccolo investitore privato guarda ai guadagni di borsa come un modo per finanziare le sue esigenze di spesa corrente, confronta quindi sistematicamente qualcosa che può misurare diciamo in due anni con le sue esigenze di spesa a un mese: entra dunque sempre sulla base di quello che legge sui giornali dovrebbe farlo guadag. Oltre che tra giudizi degli analisti e risultati, non esiste nessuna relazione tra le previsioni dei giornalisti e i risultati.
Infine in Italia, alla vigilia del primo rendiconto da cui emergeranno i costi sopportati dai risparmiatori, le reti di vendita hanno sapientemente portato mplti clienti sulle polizze assicurative a gestione separata, dove non si vedono nè i costi nè i veri risultati. Esse sono costiutite in larga parte da titoli di stato anche se il risparmiatore paga caricamenti mediamente tra l'uno e il due per cento, dunque la spinta sull'obbligazionario.

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