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05-12-2016
Italia, Prima i Programmi delle Elezioni
| Prima di pensare alle elezioni, che ci fanno perdere altri sei mesi e un altro mezzo milardo di costo per le consultazioni, occorrerebbe che le varie parti stabilissero un programma di minimo comune su cui nessuno più discute. La cosa più sensata sarebbe quella di mettere un gruppo di buoni economisti di vario pensiero a lavorare su due o tre priorità condivise, la prima delle quali dovrebbe essere la revisione della spesa pubblica. Non appena invece si insediasse un governo politico, inizierebbero i consueti accordi con la macchina pubblica che è sempre comunque il più ampio serbatoio di voti e di spending review si smetterebbe di parlare. Poi vengono le banche, dove ora la rforma delle Popolari e quella delle Cooperative sono seriamente in dubbio. Sarebbe logico, prima di ogni possibile operazione di accorpamento, votare la trasformazione in Spa e cancellare il voto capitario dallo statuto delle banche coinvolte. Se la BPM fosse già stata una Spa la fusione con il Popolare non sarebbe mai passata. Su quelle più bisognose di capitale, dovrebbe essere opinione condivisa che o si trova, per qualsiasi ragione, un compratore estero o sarebbe meglio evitare salvataggi pubblici. Il terzo punto dovrebbe essere quello della permanenza o meno dell'Italia nell'area euro. Fintanto che si contrappongono due schieramenti opposti su questo tema non si va molto lontano, neanche nella ricerca di partner esteri. |