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06-08-2012

Monti, i Sentimenti Antitedeschi e il Debito della Germania

Nella classificazione delle varie forme di potere, Galbraith coniò per una di esse un termine, "condign power", che descrive molto bene la condizione cui sono sottoposte le popolazioni dei paesi con finanze pubbliche fuori controllo: diceva appunto che questo tipo di potere "ottiene sottomissione attraverso l'abilità di imporre un' alternativa alle aspirazioni di un individuo o di un gruppo che e' sufficientemente spiacevole o dolorosa  da far cadere quelle  aspirazioni".

Leciti quindi i timori di Monti di sentimenti antitedeschi: gran parte del quadro che si va delineando deriva da una concezione Schumpeteriana della "distruzione creatrice". Il suo più probabile ispiratore il luterano Scheuble, che come molti uomini che non hanno superato la pena inflitta a loro - l'uomo fu gambizzato in un attentato e vive su una sedia a rotelle - guardano alla sofferenza come unica forma di purificazione.

Dalla conferenza stampa della scorsa settimana di Rajoy e di Monti pare di poter desumere che i salvataggi per i due paesi non verranno chiamati con il loro nome, ma saranno più probabilmente  "sostegni alla riduzione degli Spread". Spread che secondo una tesi un po'azzardata di Monti finanziarebbero il debito tedesco. La cosa è vera in modo indiretto, perchè le operazioni LTRO messe in campo dalla BCE hanno prima finanziato il debito dei paesi periferici e in un secondo tempo, quando è stato chiaro che gli interventi sulle finanze pubbliche erano insufficienti, almeno in Italia, sono state usate per dirottare liquidità su lidi più sicuri.

Con queste affermazioni però Monti cerca di portare la coscienza comune alla "consapevolezza" che attingendo al fondo salvaspread, ovvero aderendo a qualche forma di commissariamento, si smetterà di fare un favore alla Germania, vero esattamente il contrario.

Non dubitiamo che all'inizio del suo mandato il premier pensasse di poter incidere sui meccanismi di funzionamento della vita politica portando quelle riduzioni nella macchina pubblica che sarebbero state sufficienti per evitare salvataggi. Ma nelllo svolgimento del mandato è risultato sempre più chiaro che o le regole si cambiavano prima del mandato o non sarebbe stato più possibile modificarle.
Ci pare quindi credibile che Monti decida di non ricandidarsi alla fine della legislatura, perchè comunque le autonomie politiche del paese risulteranno fortemente limitate.
 

 

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