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23-11-2005

Parmalat, un'altra batosta

Si è tanto parlato in queste settimane delle nuove regole di governo di impresa di Parmalat e come queste dovrebbero costituire un modello di comportamento per altre aziende. Nei giorni scorsi sono arrivate le reazioni dure di alcuni banchieri di sicura moralità (Profumo, JPMorgan) che si oppongono fermamente alle azioni di risarcimento promosse da Bondi nei confronti delle banche che avevano partecipato al collocamento delle vecchie obbligazioni del gruppo. Le richieste erano fondate sull'asserzione che le banche fossero parte informata della vicenda al momento dell'emissione. Tale richiesta appare in alcuni casi fondata (il ruolo giocato da Deutsche Bank nella vicenda fa pensare che l''istituto fosse parte informata), ma non solleva la società da alcuna delle sue responsabilità. Quello che ci sembra grave è che la nuova Parmalat sia andata in Quotazione vendendo al mercato l'idea ( a cui non abbiamo mai creduto, si vedano i precedenti articoli su Parmalat) che i vecchi obbligazionisti avrebbero ottenuto parziale soddisfazione non già dalla società ma da quegli istituti di credito. Il titolo ha già perso circa un terzo del suo valore dai prezzi dei primi giorni; non poco per un tanto decantato modello di trasparenza.

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