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27-03-2011

Spesometro, l'ultima follia dell'imperatore

Il provvedimento classificato come spesometro stabilisce che dovranno essere comunicate le operazioni di spesa non soggette a fattura di importo superiore ai 3600 euro solo con riferimento a quelle effettuate dal 1° maggio 2011. Sin qui niente di male, ma il fisco potra' usare alternativamente lo spesometro od il redditometro per desumere, vera o falsa che sia una capacita' di reddito da parte del contribuente.
Con il meccanismo perverso dell'inversione dell'onere della prova si tratta di un meccanismo da stato sudamericano, perche' e' possibile dimostrare di avere fatto qualcosa, ma e' quasi impossibile dimostrare di non averlo fatto.
Il fisco usa mezzi poco democratici per "accertare" la presunta evasione:
in genere manda al contribuente un documento presuntivo chiedendo al cittadino di comparire in un contraddittorio dove quasi invariabilmente gli viene comunicata "l'impossibilità di archiviare il procedimento", a prescindere dalle motivazioni. Da li' il cittadino e' indifeso: se ancora resiste moltiplicano le potenziali multe e, senza che possa comparire a difendersi di fronte alla commissione tributaria che valutera' il contenzioso (il fisco usa gia' in questa fase il termine "accertamento" a dire che e' certo che il contribuente sia colpevole, anche se non puo' provarlo), viene giudicato da un giudice che in genere ha scarse competenze per valutare, ma e' comunque pagato dallo stato; ha quindi tutti gli incentivi per cercare di portare a casa qualcosa.
In questi giorni escono statistiche in base alle quali vengono comunicate cifre da capogiro nella lotta all'evasione. Si tratta in larga parte di provvedimenti come quelli appena descritti, dove il cittadino viene spesso ingiustamente bollato del termine di evasore anche se non lo e'.
Nel frattempo la stampa comunica che il fisco italiano e' l'ultimo nei rimborsi al cittadino. A prendere i soldi invece e' velocissimo.
A nostro parere, ma non vale solo per l'Italia, l'Europa e' molto piu' a Rischio di rivolte sociali di quanto una classe politica universalmente mediocre capisca.




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