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11-08-2005

Tassi di cambio, si possono prevedere?

Nella teoria economica il tasso di cambio tra due divise, in assenza di vincoli quali ad esempio le politiche di controllo del cambio sino recentemente adottate dalla Cina, dovrebbe essere dato dalla seguente relazione: T1/T2=(1+r2)/(1+r1), ovvero: il cambio di una valuta (T1) rispetto ad un altra (T2) ad una data futura dovrebbe variare del rapporto tra 1+il tasso di interesse della valuta 2 e 1 + il tasso di interesse della valuta 1 per il periodo intercorrente tra qui e la data in questione. Facciamo un esempio:
il cambio attuale tra dollaro (valuta 1) ed euro (valuta 2) è di 1,24 dollari per euro.
I tassi di interesse ad un anno per l'euro sono intorno al 3% e quelli del dollaro al 4%. Quindi ad un anno il cambio tra dollaro ed euro dovrebbe andare a:
1,24*((1,03/1,04)= 1,252. Quindi la divisa che paga tassi più alti dovrebbe in realtà indebolirsi. Il fatto di pagare tassi più alti infatti dovrebbe essere infatti un compenso per il maggior Rischio che l'investitore sopporta ad investire in quel mercato.
In pratica il mercato opera più in base alle previsioni di quelli che saranno i tassi a scadenza piuttosto che in base al loro attuale livello. La grossa discesa del dollaro è avvenuta in un periodo in cui i tassi di interesse americani erano più bassi di quelli europei ma il mercato si aspettava che gli Stati Uniti dovessero alzarli, cosa che sta avvenendo, per contenere gli enormi deficit di bilancio e commerciali.
Se come ci attendiamo la risalita dei tassi americani non è finita con la decisione di questa settimana di portare i Fed Funds al 3,5%, la discesa del dollaro non è probabilmente terminata.

Alessandro Milesi

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